La Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità alla delibera sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La comunicazione è arrivata dalla Sezione centrale di controllo sugli atti del governo e delle amministrazioni dello Stato, al termine della camera di consiglio del 29 ottobre 2025. Il mancato visto sospende la registrazione della delibera n. 41/2025 del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, che autorizzava l’avvio del piano infrastrutturale.
Le motivazioni attese
Le motivazioni della decisione saranno rese note tra circa un mese. Intanto, la mancata registrazione dell’atto rappresenta un ostacolo tecnico e temporaneo, ma potenzialmente decisivo, per la prosecuzione dell’iter amministrativo. Il provvedimento arriva in una fase cruciale del progetto, già segnato da dibattiti ambientali, economici e politici.
Le reazioni politiche
Le reazioni dal governo sono state immediate. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “intollerabile invadenza”, denunciando l’eccesso di potere della magistratura contabile. Il vicepremier Matteo Salvini ha definito la decisione “una scelta politica” e ha assicurato che l’esecutivo “andrà avanti comunque”. Sulla stessa linea il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha parlato di “decisione inammissibile”.
Il progetto simbolo
Il Ponte sullo Stretto resta uno dei progetti più discussi e divisivi della storia infrastrutturale italiana. Pensato per unire Sicilia e Calabria, è stato più volte rilanciato e sospeso nel corso di decenni. L’attuale blocco riaccende lo scontro tra istituzioni di controllo e governo, e riapre il dibattito su costi, tempi e sostenibilità dell’opera.