Per quale motivo si vogliono “far fuori” 750 Lecci del Parco della Reggia di Caserta?

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inviato (11 novembre 2025) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali, adozione degli opportuni provvedimenti in relazione al ventilato taglio o rimozione dei 750 esemplari di Leccio (Quercus ilex) che coronano la Via d’Acqua nel Parco della Reggia di Caserta, bene culturale di eccezionale valore ambientale e storico-monumentale incluso (1997) nella lista del Patrimonio dell’Umanità sotto l’egida dell’UNESCO.

Coinvolti il Ministero della Cultura, la Regione Campania, il Comune di Caserta, la gestione della Reggia di Caserta, i Carabinieri Forestale, informata per opportuna conoscenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

L’intervento sarebbe finanziato da fondi PNRR (M1C3- Investimento 2.3 Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici), tuttavia non si è a conoscenza delle motivazioni o di eventuali perizie che qualifichino tutti gli alberi come irrimediabilmente malati o pericolanti.

Sembra, invece, che vi siano perizie effettuate da comitati di esperti che indichino come sani la grande maggioranza dei Lecci.

Il Parco e la Reggia di Caserta sono tutelati con vincolo culturale e vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e ogni anno sono visitati da più di un milione di turisti.

E’ intuitivo che l’eliminazione della caratteristica presenza dei Lecci ai lati della Via d’Acqua, nel Parco della Reggia di Caserta, costituirebbe una grave menomazione del valore ambientale e storico-culturale del complesso di incomparabile valore

Il GrIG ha chiesto la revisione di qualsiasi decisione inerente il taglio dei Lecci.

Comunicato a firma di Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Stefano Deliperi