Giornata mondiale dell’Aids: casi in aumento

In occasione della giornata mondiale dell’Aids, l’ISS (Istituto superiore di sanità) ha reso noti i dati dei contagi fino a dicembre 2024. Si conta che, in Italia, sono il 59,9% di casi in cui la diagnosi è avvenuta quando la malattia era già in fase avanzata. Nel 79% dei casi si tratta di uomini. Nel 2024, sono state effettuate 2.379 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 4 nuovi casi per 100.000 residenti. Nel 2023 le nuove diagnosi erano state 2507. L’incidenza in Italia è inferiore rispetto all’incidenza media osservata tra i paesi dell’Europa occidentale (5,9 nuove diagnosi per 100.000 residenti). Le tre province dove si è riscontrata un’incidenza maggiore nel 2024 sono state Roma, Firenze e Milano.
I nuovi casi riguardando rapporti eterosessuali, la cui incidenza è stata del 46,0% (27,9% maschi e 18,1% femmine), quella, invece di maschi che fanno sesso con maschi del 41,6% e quella attribuibile a persone che usano sostanze stupefacenti del 3,8%. Nel 2024, quasi la metà delle persone con nuova diagnosi HIV ha effettuato il test per presenza di sintomi o patologie correlate all’HIV e 1/5 lo ha eseguito i successivamente a comportamenti sessuali a rischio. Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2024 sono maschi nel 79% dei casi. L’età media è di 41 anni, più alta nei maschi (41 anni) rispetto alle femmine (40 anni) L’incidenza maggiore è tra le persone di età 30-39 anni. Il numero totale di contagi da HIV in Italia è stato stimato intorno a 150.000. Tra questi va precisato che oltre l’80% ha ricevuto diagnosi tardiva e che, invece, quasi l’80% non ha avuto alcuna terapia antiretrovirale. Ad oggi, si conta circa l’84% di contagi e nel 2022 ci sono stati ben 493 decessi. Tale casistica è allarmante e fa riflettere su quanto siano necessarie informazione e prevenzione, aspetti che vengono a mancare se teniamo presente come il Governo abbia espresso parere sfavorevole rispetto all’educazione sessuale a scuola. Rendere tabù ciò che fa parte della natura di ognuno non porta che a effetti disastrosi sulla salute dell’individuo e, maggiormente, sulle nuove generazioni.