CASERTA. Quanto ci costeranno le buste della spesa che dal 1° gennaio 2018 sono a pagamento

NUNZIO DE PINTO

Quanto ci costeranno le buste della spesa che dal 1° gennaio 2018 sono a pagamento, per Legambiente è necessario

CASERTA – Il 2018 ci ha riservato un aumento indiscriminato di tariffe, a cominciare dall’aumento dell’elettricità, gas, tariffe autostradali ecc……. . Ma non è finita qui la stangata per i consumatori italiani. Infatti, il 1° gennaio 2018 si è aperto con una importante novità: sono al bando i sacchetti di plastica leggeri e ultraleggeri utilizzati per imbustare frutta e verdura, carne, pesce, affettati; al loro posto è obbligatorio l’uso dei cosiddetti “shopper biodegradabili” e compostabili ma saranno, comunque, a pagamento, pena forti sanzioni pecuniarie. Una novità che è stata annunciata come l’ennesima stangata a discapito dei consumatori, ma per Legambiente non è corretto parlare di caro-spesa. Secondo Legambiente l’uso di questi buste ha un prezzo ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purchè sia garantito un costo equo che si dovrebbe aggirare intorno ai 2/3 centesimi a busta. Così come è giusto prevedere multe salate per i commercianti che non rispettano la vigente normativa. In questi anni, secondo quanto affermato da Legambiente, gli italiani hanno apprezzato molto il bando dei sacchetti non biodegradabili, e sono sicuri che accoglieranno bene anche questa importante novità riguardante gli shopper leggeri e ultraleggeri finalmente compostabili. Occorre affrontare con efficacia il problema dell’usa e getta ed allo stesso tempo contrastare il problema dei sacchetti illegali, ancora troppo diffusi, e promuovere le filiere delle produzione industriali innovative e rispettose dell’ambiente. Ad esempio, un noto centro commerciale che si trova lungo il Viale Carlo III^, in tenimento del Comune di Caserta, nei giorni precedenti l’ingresso della nuova direttiva aveva messo all’ingresso del centro commerciale un cartellone molto ben visibile nel quale si informavano i clienti che dal 1° gennaio 2018 i “bioshopper”, i sacchetti utilizzati per imbustare ogni bene alimentare sarebbero costati 2 centesimi di euro ciascuno. Considerato che nel corso della spesa in media ogni cliente avrà bisogno di circa 20/25 bioshopper, la spesa finale costerà dal 1 a 2 euro in più. Volendo, per difetto, considerare la spesa di 1 euro in più a settimana (se il cliente va almeno una volta a settimana a fare la spesa), a fine anno avremo speso non meno di 52 euro che, aggiunti agli ulteriori aumenti che abbiamo summenzionato, farà un bel gruzzoletto in meno nelle tasche degli italiani. Da anni oramai assistiamo impotenti a quanti mettono le mani nelle tasche degli italiani. Tasse sulla casa, Tari, ticket sanitari, accise: ogni giorno spunta l’ipotesi di un nuovo aumento di imposte, nonostante il rapporto della Corte dei conti abbia certificato che la busta paga di ogni lavoratore è tartassata di ben dieci punti in più rispetto alla media europea e non contiamo coloro che non lavorano e che si trovano in una situazione molto peggiore di chi il lavoro ce l’ha. Di tagliare la spesa per davvero proprio non se ne parla. Cambiano governi e uomini, ma la musica resta la stessa, in tutti i campi. Senza dimenticare tutte le aziende, italiane e straniere, che, nonostante i miliardi che intascano continuano a tartassare il cittadino.