CASERTA. Sanzioni disciplinari agli studenti mutate in lavori socialmente utili, resta problema sicurezza e sorveglianza

NUNZIO DE PINTO

Sanzioni disciplinari agli studenti mutate in lavori socialmente utili, resta problema sicurezza e sorveglianza

CASERTA – Sempre più spesso apprendiamo dai quotidiani e anche attraverso le televisioni locali e nazionali che le sanzioni disciplinari comminate agli studenti sospesi da scuola vengono commutate in lavori socialmente utili. Sono molte le scuole che propendono per far trascorrere i periodi di sospensione presso Onlus o associazioni benefiche. Ogni istituzione scolastica deve avere un proprio Regolamento disciplinare attraverso il quale individua dei macro-doveri comportamentali facenti riferimento ad ambiti generali del vivere insieme. Il regolamento d’istituto è chiamato ad identificare gli organi competenti ad irrogare le sanzioni diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica (ad es. docente, dirigente scolastico o consiglio di classe). Le sanzioni invece comportanti l’allontanamento dalla comunità scolastica sono riservate alla competenza del Consiglio di Classe e del Consiglio d’Istituto: a) le sanzioni ed i provvedimenti che comportano l’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo inferiore a 15 giorni sono sempre adottati dal CONSIGLIO DI CLASSE; b) le sanzioni che comportano un allontanamento superiore a 15 giorni, ivi compresi l’allontanamento fino al termine delle lezioni o con esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi, sono sempre adottate dal CONSIGLIO DI ISTITUTO. Ma le offese ai docenti, atti di bullismo e qualunque altro tipo di comportamento a rischio e non rispettoso delle regole scolastiche deve essere punito a secondo della gravità e sempre più istituti scolastici puniscono gli studenti obbligandoli a svolgere servizi socialmente utili come, ad esempio, mandandoli a lavorare nella mensa dei poveri, aiutando altri ragazzi con disabilità, ma anche lavorando a scuola: molti sono gli studenti che ripuliscono il cortile della scuola, o l’aula magna o la palestra. I licei sospendono meno i ragazzi, più facile che si sospenda per più giorni negli istituti tecnici e professionali. L’idea della punizione tramutata in servizi sociali è sicuramente bella ed educativa, ma i dirigenti scolastici hanno ora il problema della sicurezza e della vigilanza. Tenere i ragazzi a pulire in cortile o ad imbiancare i muri, su cui si sono divertiti a scrivere insulti e parolacce, significa avere personale che li sorvegli, sia all’interno della scuola che presso altre strutture ospitanti, e succedesse qualche infortunio durante questi lavoretti?