Il Commercio casertano combatte una nuova grande concorrenza: il Lidl in centro città

di Alessandro Fedele

CASERTA – Sono già due mesi e mezzo che è iniziato il cantiere del nuovo Lidl. L’attività commerciale, nuova nella città di Caserta, è situata tra via Borsellino e via Sant’Augusto, dove già è presente una simile realtà commerciale,  l’Iperion , che per una serie di ragioni di varia natura, e’ collassata da anni  da una crisi  che non trova soluzione.

Il suolo  nel quale si sta procedendo all’edificazione del nuovo Centro Commerciale ,  era una proprieta’ privata  in seguito venduta alla grande catena commerciale Lidl. L’appalto dei lavori , invece, e’ stato assegnato dall’Amministrazione Comunale.

Per chi ricorda l’intervento della Cassazione sulle zone commerciali di Caserta,  la Suprema Corte ha stabilito  che e’ consentito  realizzare strutture commerciali   contigue fra loro.

In ogni caso ,  l’attuale Amministrazione Marino non può intervenire in alcun modo se non migliorando  lo status quo con una sorta di piano regolatore.

Alla sentenza della Cassazione, inoltre, si aggiunge la delibera della Regione Campania del 2011, nella quale si evince che non è possibile impedire la costruzione di un’attività commerciale simile vicino all’altra. In effetti l’unico problema consistente è la troppa similarità dei due commerci, purtroppo non mediabili.

L ‘amministrazione attuale è intervenuta nella realizzazione del nuovo Centro Commerciale garantendo la valorizzazione dell’area pubblica. Pertanto, ben il 75% del terreno  utilizzato nel progetto sarebbe destinato al verde pubblico oltre che alla realizzazione di un adeguato parcheggio. Per il verde pubblico l’amministrazione tiene a sottolineare che deve essere in essa è compresa anche un’area attrezzata per lo svago dei bambini (scivoli, altalene, ecc.).

A rispondere a tutta una serie di nostre  domande è stato l’Assessore alle attività produttive, Emiliano Casale, che ha ben spiegato le modalità di intervento del Comune molto limitate dalla sentenza della Corte della Cassazione.

“Si tratta di valorizzare le attività produttive e commerciali di un Comune – ha spiegato l’Assessore Casale – ma anche di adattarne  le varie tipologie alle esigenze del luogo.  Una   città, nei punti di maggior densità abitativa, dovrebbe disporre si’ di svariate  attività commerciali ma che, altresì, esprimono diverse tipologie di prodotti. In questo modo sarebbe garantita una valida ed equa coesistenza di attività commerciali”.

I dati ISTAT dei giorni scorsi, in un certo qual senso, sembrano dare torto alla sentenza della Cassazione dal momento che le vendite al dettaglio per l’anno 2018 confermano una cattiva partenza.

Il calo in volume si è registrato già da gennaio con un picco dell’ 1,0%.  Piuttosto che registrare crescite si calcolano solo cali per i piccoli esercenti e a dirlo è Confesercenti Nazionale che ci parla di dati preoccupanti: 1,7% è il calo delle vendite del mese di febbraio con una stasi anche per le grandi distribuzioni; contemporaneo è il consumo delle famiglie in crescita dell’1,4% già da gennaio, ma i consumi di questa quota in crescita sono di materiale elettronico piuttosto che di beni di prima necessità.

Questo un quadro generale del calo del commercio dei piccoli esercenti in tutta l’Italia, ma anche Confesercenti Caserta si è espresso sulla vicenda lidl, che oltre a creare posti di lavoro sarà una spietata concorrenza per il commercio casertano.

“Il piccolo commercio soffre in modo notevole il nuovo andamento del mercato. Il commercio alimentare – dice Gennaro Ricciardi, Direttore Provinciale Confesercenti – soffre poiché soppresso dal commercio elettronico”. Sicuramente un calo nel settore alimentare vuol significare risparmio delle famiglie per l’acquisto di prodotti multimediali, in modo significativo smartphone e computer.

“Non diciamo no all’apertura di questa struttura, per di più a ridosso di un’altra mai volata – conclude Gennaro Ricciardi – noi manifestiamo preoccupazione ma ci proponiamo di abbattere la concorrenza con efficienza, proponendo prodotti “ricercati” dal compratore. Sarebbe eticamente scorretto protestare contro una nuova realtà commerciale. Ci riuniremo per creare una situazione di sviluppo delle piccole realtà casertane”.