Ai ‘Maestri della Reggia’, il regista Bellocchio del lungometraggio Il Traditore

 

CASERTA – Serata alla Reggia di Caserta con il regista de ‘Il Traditore’ film del quale ne riportiamo brevemente la trama eccola: anni Ottanta. È guerra aperta fra le cosche mafiose: i Corleonesi, capitanati da Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie. Mentre il numero dei morti ammazzati sale come un contatore impazzito, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra vecchio stile, è rifugiato in Brasile, dove la polizia federale lo stana e lo riconsegna allo Stato italiano. Ad aspettarlo c’è il giudice Giovanni Falcone che vuole da lui una testimonianza indispensabile per smontare l’apparato criminale mafioso. E Buscetta decide di diventare “la prima gola profonda della mafia”. Il suo diretto avversario (almeno fino alla strage di Capaci) non è però Riina ma Pippo Calò, che è “passato al nemico” e non ha protetto i figli di Don Masino durante la sua assenza: è lui, secondo Buscetta, il vero traditore di questa storia di crimine e coscienza che ha segnato la Storia d’Italia e resta un dilemma etico senza univoca soluzione. Un film doppio fin dal titolo, perché il tradimento è tale dal punto di vista di Cosa Nostra, ma non lo è dal punto di vista del riscatto umano del “primo pentito”. La doppia lettura è intrinseca alla vicenda di Buscetta, per alcuni un eroe, per altri un infame, un opportunista di comodo ma anche una cartina di tornasole dell’ipocrisia del sistema di giustizia.

Ecco quanto dichiarato all’interno della kermesse dal regista “Sono stupefatto dell’ondata mediatica , con il cinema ho iniziato molto tempo fa, ci sono varie proiezioni siamo stai in giro per New York, Londra, San franciscoper il film,personalmente l’ho sentito un dovere verso tutti quelli che hanno lavorato’.

Come mai la scelta di P. Francesco Favino?

E’ un film classico, bisognava avere la fortuna di avere un grande interprete, c’è stata la tentazione di rivolgersi ad un grande nterprete straniere come Benicio del Toro, ma è stato meglio avere l’attore italiano, in passato il doppiaggio nei confronti degli stranieri era più frequente, quando vedo i film doppiati lo trovo uno spreco.

Il film è ambientato con dei siciliani.

Quali sono stati i suoi maestri?

Ma io ho iniziato nel 1959 molto tanto tempo fa con dei film anche di avanguardia su amori tragici.

Ci va ancora al cinema?

Si a volte si ci vado ancora,  io sono a Trieste ci sono 4-5 locali e cinema che trasmettono anche film di qualità, tra cui segnalo l’ ultimo film di Roman Polanski, la sua drammaturgia è particolare , il modo da cui passa da un genere all’altro, sono belli.

Le colonne sonore le sceglie Lei?

Sì a volte le scelgo io mi piacciono i pezzi operistici in passsato ho scelto la colonna sonora dei Pink floyd su cui spendemmo 150.000 euro però portò bene.