Aversa, “Per ogni donna”/ l’uso smodato dei social: video intervista a un sociologo e a una psicologa

Aversa– Salutiamo cordialmente anche oggi, 10 febbraio, i nostri lettori che seguono la nostra rubrica del mercoledì, “Per ogni donna”,nata da un’idea di Speranza Cardillo, dottoressa in giurisprudenza e criminologa, in collaborazione con la psicologa e criminologa, Iolanda Vassallo. L’argomento trattato oggi riguarda l’uso smodato dei social soprattutto da parte degli adolescenti.

Commento della dottoressa Speranza Anzia Cardillo

“Internet ha cambiato tutto il nostro modo di vivere, di lavorare e sicuramente anche di comunicare. L’uso è diventato ancora più marcato con la nascita dei telefonini, che lo ha reso accessibile a tutti. Non ci sono, infatti, particolari fasce di età che ricorrono a internet o che usano i social perché gli utenti appartengono un po’ a tutte le fasce della popolazione mondiale. Internet, però, e anche i social, ovviamente, sono usati spesso proprio per commettere vari tipi di reati che se compiuti nel mondo reale avrebbero connotati più facilmente riconoscibili e subito riconducibili all’autore. Nel virtuale, invece, avviene l’esatto contrario perchè internet si presta a commettere anche illeciti in forma anonima e sotto falsi profili. Senza che vi siano remore etiche da rispettare ad esempio o una collocazione del fatto criminoso in un determinato momento o in un dato luogo. Un reato virtuale da uno reale si differenzia per questo, ma le conseguenze dei reati e gli effetti su chi lo subisce sono gli stessi . Il soggetto bullizzato sia virtualmente che nel mondo reale subisce sempre dei danni morali, talvolta ancbe gravi da portare al suicidio. Il raggio d’azione del cyber bullismo è anche molto più ampio perché i contenuti con i quali si va a denigrare la vittima possono essere diffusi anche in tutto il mondo. L’uso smodato di internet e dei social, indipendentemente dal compimento di reati, può anche consistere nell’uso per un eccessivo numero di ore. Questo problema riguarda la maggior parte degli utenti più giovani e moltissime sono le conseguenze che ne derivano. Tanti ragazzi che trascorrono la maggior parte del loro tempo sui social (e che sviluppano una sorta di dipendenza) soffrono, infatti, di diversi disturbi quali insonnia, ansia, mancanza di concentrazione e talvolta stati depressivi.

Commento della dottoressa Iolanda Vassallo

“Ormai nel ventunesimo secolo ognuno di noi è legato al proprio aggeggio telematico che può essere di svariate tipologie, dal telefono cellulare , al tablet o al PC personale, ciò sta a significare che sempre di più siamo dipendenti dalla tecnologia ,come se fosse l’ unico mezzo che ci lascia comunicare ed interagire sottovalutando i rischi e le conseguenze soprattutto nel mondo dei più giovani . Potremmo parlare di una seconda pelle attaccata alle nostre mani,perché non c’è mai interruzione nel loro uso. Isocial network, infatti,fanno aumentare sempre di più la dipendenza da parte dei ragazzi che tante volte sfuggono all’ attenzione stessa dei propri genitori.
Al giorno d’ oggi si va dall’esigenza di sopperire alle  proprie debolezze fisiche e di relazione attraverso i famosi “tik-tok”, fino alla voglia di perseguitare altri giovani con problemi psicologici, fisici e di capacità di interagire nel mondo digitale.

Tante volte i giovani creano falsi profili per imitare i cosiddetti  influencer, pensando che possano essere accettati solo se indossano un tale abbigliamento, solo se hanno un certo taglio di capelli e tanto altro. Speriamo soltanto che questa dipendenza tecnologica possa non accrescere in modo negativo ,ma possa la tecnologia portare soltanto beneficio e profitto soprattutto per i nostri giovani ragazzi.

Video intervista all’avvocato Lucia di Bello e dottoressa  in psicologa

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Video intervista del sociologo Luca Cacciapuoti

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