IL FREDDO E IL GELO DELLA SCUOLA CASERTANA

di GIOVANNA PAOLINO

La citta’ di Caserta ha iniziato il 2017 in maniera alquanto travagliata : il freddo e il gelo , i casi  di meningite , e la rivolta degli studenti a causa delle fatiscenti strutture dell’edilizia scolastica inadatte alle rigide temperature climatiche di questi giorni.

Situazioni di emergenza che richiedono soluzioni immediate dalle istituzioni.

Il vero problema, tuttavia, e’ la rivolta degli studenti degli istituti secondari di secondo grado oltre che il disagio dei piccoli allievi delle scuole d’infanzia e delle scuole primarie e primarie di secondo grado.

Quasi una maledizione per quest’anno scolastico iniziato con segnalazioni alle istituzioni preposte circa la assenza di agibilita’ degli edifici scolastici in Terra di Lavoro.

Ora ci si mettono  il freddo e il gelo a paralizzare , e’ il caso di dirlo, le attivita’ didattiche.

I ragazzi sono in fermento perche’, dicono, che le scuole sono fredde ed e’ praticamente impossibile fare lezione. Hanno ragione : e’ un diritto l’istruzione ma e’ anche un diritto la tutela della salute umana.

E’ anche vero , pero’, che gli studenti , con i loro metodi di lotta, stanno dimostrando di non avere alcuna conoscenza effettiva del problema.

I ragazzi pensano che una situazione del genere possa essere risolta con l'” occupazione ” delle scuole : una sorta di protesta dalla quale essi sperano di ottenere risultati quasi come si stesse ancora negli anni ’70 e negli anni ’80 quando gli enti locali erano espressione di autonomia finanziaria e di ricchezza.

E proprio su questo punto comprendiamo quanto noi adulti abbiamo sbagliato sia come genitori che come docenti : questi ragazzi , che invocano il caldo del benessere, considerato che tutto gli e’ dovuto, dalla movida all’ i phone,  ignorano che il nostro Comune e’ un ente in dissesto, come la Provincia.Ignorano che stiamo diventando poveri. O forse lo siamo gia’.

In poche parole non ci sono soldi pubblici per fermare questa emergenza gravissima per la nostra cultura e per la nostra civilta.’

Ma e’ ancora piu’ grave che i ragazzi non lo comprendano : anzi , organizzati in una rete fra i vari comuni della provincia, parlano di occupare gli istituti scolastici.

Innanzi tutto, va detto, l’occupazione delle scuole e’ un atto illegale ed ha come conseguenza dovuta l’intervento delle forze dell’ordine e sanzioni di carattere penale nei confronti dei trasgressori.

Per intenderci, quella presa in giro, che si chiama Settimana dello Studente e’ stata ideata per evitare proprio l’occupazione e le sue conseguenze penali.

Ma poi : cosa significa occupare una scuola fredda e gelida dalla quale si scappa ? Tanto vale fare lezione magari imbottiti di cappotti , cappelli e guanti.

In questa occasione , i nostri ragazzi stanno dimostrando una ingenuita’ disarmante e pericolosa , una ingenuita’ che puo’ diventare  becero populismo a favore di chi punta, per personali interessi politici ed economici,  alla completa distruzione della Scuola Pubblica.

Il problema esiste ma , al momento, non esiste una soluzione.

Servirebbe un intervento raffica dell’Unione Europea per salvare le scuole di Terra di Lavoro.

Per il momento , crediamo che  tutti i protagonisti di questa vicenda , triste e penosa, debbano dimostrare  buon senso  accettando l’emergenza della situazione e gestendola in quanto tale.

Basterebbe chiudere le scuole fino alla ripresa di temperature piu’ miti oppure ridurre le ore di lezione, effettuare turnazioni, fornire le scuole di stufe o adattarsi al sacrificio.

Forse questa sarebbe la lezione piu’ significativa delle  altre in attesa che tutto ritorni alla normalita’ ovvero la  condizione di perenne emergenza di profughi in casa nostra.

Al di la’ degli aspetti emotivi di questa vicenda,  gli studenti ci stanno dicendo che abbiamo sbagliato tutto: abbiamo sbagliato nell’investire in attivita’ ed in iniziative scolastiche inutili  finanziate dalle Istituzioni senza comprendere che ci agitavamo in un mondo pronto ormai, fisicamente e moralmente, ad infrangersi in mille pezzi.

I ragazzi sono migliori di noi e lo saranno sempre : tendiamo loro la mano ed invitiamoli a tornare in classe .

La cultura e la forza di volonta’ sono  l’unico modo per uscire da questa barbarie medioevale nella quale siamo piombati . I ragazzi non l’hanno capito. Diciamo loro la verita’ e, forse, tutto sara’ piu’ semplice.