CASERTA. IL VESCOVO D’ALISE CON PAPA FRANCESCO DICE NO ALLE NUOVE SCHIAVITU’

di GIOVANNA PAOLINO

CASERTA. La Diocesi di Caserta, guidata dal Vescovo Monsignor Giovanni D’Alise , ha detto il suo “SI’ alla Libertà NO alla schiavitù” vivendo un momento forte, intenso, sentito di denuncia e di impegno la sera dell’8 febbraio,  al quale ha partecipato anche il Vescovo Emerito Raffale Nogaro.

In occasione della Giornata Mondiale  contro la Tratta di Persone ,  si e’ tenuto  nel Duomo di Caserta un  momento di preghiera e di riflessione  ricco di segni, testimonianze, di  preghiere  e canti,   contro le nuove schiavitu’ che la societa’ tollera e  sepsso incoraggia, secondo quanto affermato da Papa Francesco.

Suor Rita Giaretta , fondatrice di  Casa  Rut , ha partecipato attivamente all’evento .

Casa Rut è una casa di accoglienza, una casa  ‘amica’ dove le giovani donne migranti accolte possono iniziare un cammino individualizzato di protezione e di ‘rinascita’ : percorso sanitario, di regolarizzazione, acquisizione dei documenti, apprendimento della lingua italiana, corsi di alfabetizzazione informatica, conseguimento della licenza media, sostegno e accompagnamento prima e dopo la maternità.

” Le numerose  persone che hanno partecipato al momento di preghiera e di riflessione – sono ritornate a casa con un anello di quella catena, portata come segno, simbolo delle moderne schiavitù.
Un anello che ci ricorda che tutti “siamo chiamati a libertà”, e che la libertà è il più prezioso dei beni, ma la libertà è anche la più esigente delle responsabilità”.

Ogni anno oltre 40 milioni di persone – e un numero crescente di donne e minori – sono vittime di inumane forme di sfruttamento.
“Schiavi invisibili” di un sistema opaco, ingiusto e criminale che sfrutta la vulnerabilità dei più indifesi.

” La liberta’ – continua Suor Rita – ci  ricorda che, come persone libere, dobbiamo sentire il dovere di impegnarci per chi ancora libero non è.   Inoltre ci ricorda che solo insieme, chiese, istituzioni, scuole, società civile, movimenti e cittadini possiamo liberare il mondo dalla grande fame di giustizia, dignità e libertà”.

“Un anello – conclude – che ci impegna quotidianamente e con scelte precise a dire il nostro SI’ alla libertà e NO alla schiavitù”.