di Redazione (GESUALDO NAPOLETANO)
CASERTA – Noto che molti ancora non hanno ben chiaro quale tipologia di impianti si vorrebbe realizzare a Caserta, indipendentemente dall’area proposta dal Comune.
Vi allego un breve schema che spero riesca a dare le giuste informazioni sulle 2 ipotesi di realizzazione.
Sostanzialmente la prima ipotesi prevede un sito di compostaggio e trattamento aerobico della frazione organica (digestione aerobica), il secondo un impianto di biodigestione anaerobica.
Fermo restando la mia opinione contraria a qualsiasi ipotesi di realizzazione, in quanto reputo che le scelte programmatiche errate di questi anni, nel settore edile, hanno portato ad una commistione tra insediamenti produttivi e residenziali penalizzando la città sotto un profilo di svluppo sostenibile, rendendo di fatto ogni scelta molto difficile, in merito alla dislocazione di tali impianti.
IPOTESI 1
Il compostaggio aerobico è l’insieme dei processi naturali che conducono alla degradazione della frazione organica dei rifiuti, grazie all’azione di una serie di microrganismi operanti in ambienti ricchi di ossigeno e che portano alla produzione di una famiglia di composti noti come humus(acidi umici e fulvici), che vengono riutilizzati prevalentemente in campo agricolo.
IPOTESI 2
La digestione anaerobica (DA) si svolge in reattori chiusi (i digestori): i rifiuti vengono “digeriti” e miscelati con dei batteri; il compost così ottenuto in un secondo momento viene trasformato in biogas. Dal compost (da non confondere con scarti e liquami che vengono in ogni caso prodotti) ricavato dal processo si ottiene infatti metano che poi unito all’anidride carbonica (ottenuta sempre nel processo di compostaggio) genera biogas che può essere infine trasformato in energia termica oppure in energia elettrica se immesso in motori azionanti gruppi elettrogeni (cogeneratori).
Inutile che vi dica quindi tra i due impianti quale sia quello a minor impatto ambientale.