Distretto commerciale Caserta: l’oscuro oggetto del desiderio dell’amministrazione Marino

La chimera nella mitologia greca era un mostro formato con parti del corpo di animali diversi ma a noi piace richiamarla alla memoria per libera associazione alla sconfinata illusorietà dell’azione amministrativa della giunta casertana, azione esaltata con spot pubblicitari che hanno lo stesso appeal di quelli utili a reclamizzare prodotti di igiene per la casa. Stiamo parlando dell’annuncio il 29 settembre della nascita del Distretto del Commercio della Città di Caserta denominato “Casa Hirta”, per ” sostenere il commercio al dettaglio” come affermato dal sindaco Carlo Marino e “dare vita a iniziative in grado di aumentare l’attrattività della città, favorendo l’aumento dei flussi turistici e lo sviluppo economico generale della comunità” per dirla con le parole dell’ assessore allo sviluppo delle Attività produttive Emiliano Casale. Giusto in tempo allo scadere della proroga concessa dalla Regione per il riconoscimento del Distretto al 30 settembre! La data del 30 settembre 2023 era collegata all’attivazione dell’Avviso di prossima pubblicazione per un contributo di 5 milioni di euro, a valere sul Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica, destinato alle PMI localizzate nell’ambito dei Distretti del Commercio formalmente riconosciuti e iscritti nei rispettivi elenchi, così come richiesto dalla Regione Campania che, con decreto 507 del 23/12/2021, ha approvato l’avviso pubblico per l’iscrizione dei Distretti del Commercio nell’elenco regionale, così come previsto dal testo unico sul commercio L.R. 7/2020 e del disciplinare attuativo DGR 387/21. C’è da segnalare però che il bando regionale al quale potranno rispondere i distretti regolarmente iscritti prevede che vengano assegnati punteggi sulle misure già attuate dall’Amministrazione cittadina per migliorare il decoro urbano e l’appetibilità dei luoghi inseriti nel perimetro dei distretti. E qui torna prepotente l’icona della chimera mitologica con il suo portato figurato di fantasticheria potente se e’ vero, come e’ vero, che se scendiamo con i piedi per terra e in particolare a via S. Giovanni, storica strada rappresentativa della città, i titolari degli esercizi afferenti hanno dato vita da tempo ad un comitato per rianimare le loro attività in sofferenza per il drastico calo del volume di vendite che si registra e per tamponare un’assenza perdurante di politiche attive dell’amministrazione nella direzione di un rafforzare e valorizzare l’identità territoriale, sottolineandone le peculiarità storiche, culturali, enogastronomiche. Ultima l’iniziativa del Comitato di abbellire la strada con fioriere in cemento contenenti pini nani. Al presidente del “Comitato Io Partecipo Via San Giovanni” Raffaele Durazzano abbiamo rivolto un interrogativo immediato: perché i commercianti di una via storica e centrale della città hanno ritenuto da alcuni anni di costituirsi in comitato autonomo per valorizzare le proprie attività di vendita? La risposta è stata che l’esperienza maturata nell’attesa di interventi congrui dell’amministrazione o delle stesse associazioni di categoria é stata molto deludente e sconfortante, tale che con grande sforzo di energie e risorse si e’ provato ad autopromuoversi con azioni strategiche condivise e con l’obiettivo di sviluppare e accrescere l’attrattività, la fruibilità, la visibilità, il commercio e la qualità della vita di questa strada importante del tessuto cittadino. Anche nelle imminenti festività natalizie ci si approssima a provvedere alle luminarie, come da tanti anni già fatto, a proprie spese. Ma il distretto del commercio “Casa Hirta” declamato il 29 settembre con tanto di logo da parte dell’assessore Casale include oppure no questa arteria considerato che la perimetrazione annunciata dai media fa corrispondere il Distretto a una generica “area della città” laddove in altre province sono state designati piú siti di interesse commerciale in relazione alle specificità esibite, come la Via del centro e la Via dei Caracciolo, i due distretti della città di Avellino iscritti nel registro regionale da marzo 2023. Sulla realtà di Avellino abbiamo ascoltato Oreste La Stella, presidente di Confcommercio Avellino che ci ha segnalato: “Esistono due canali interessanti di approvvigionamento di risorse da parte della Regione: uno a cui afferiscono tutte le esigenze che le attività dei Distretti del commercio hanno per poter funzionare al meglio, l’altro che riguarda specificatamente i contributi alle imprese. Siamo ancora in attesa del bando della Regione che speravamo fosse imminente, considerato che le progettualità allegate all’iscrizione nell’elenco regionale sono frutto di una copiosa programmazione di sviluppo che la città si appresta a fare in ambito di commercio, turismo, cultura e rigenerazione urbana”. Per la città di Caserta il parto del Distretto del Commercio è stato laborioso, come dimostra la sua costituzione appena in tempo per l’iscrizione nell’elenco regionale entro il 30 settembre scorso che consentirá di partecipare al futuro bando regionale che metterà a disposizione i finanziamenti a fondo perduto. Lo stesso Salvatore Petrella presidente di Confesercenti Caserta, tra i soggetti sottoscrittori dell’atto costitutivo, ha confermato il ritardo dell’iniziativa rispetto ad altre province campane e ha dichiarato che non c’ è al momento in essere alcuna progettualità in attesa del bando della Regione. Tuttavia la delibera di giunta regionale del 2021 che dettava le modalità di invio dell’atto di costituzione del Distretto parla di allegare nella documentazione elaborati su: le strategie di sviluppo a lungo e a medio termine (integrazione del sistema distributivo con riferimento anche alle diverse tipologie di vendita;gli interventi di qualificazione del sistema commerciale; gli aspetti gestionali, i ruoli, le responsabilità e le modalità attuative (coordinatore di distretto) ; gli interventi e le azioni previste da sviluppare in un arco temporale non inferiore al triennio; le risorse necessarie al funzionamento del Distretto. Non resta che augurarci che qualche attore responsabile dello sviluppo del Distretto Caserta possa quanto prima avere chiari gli obiettivi strategici chiave da perseguire e le azioni per ciascuno di essi coerenti con i piú generali piani di sviluppo della città, attuali e previsti, come migliorare l’accessibilità e la mobilità del distretto, migliorare la qualità degli spazi pubblici e la loro fruibilità, sviluppare una efficace politica di comunicazione integrata e di marketing del Distretto. Purchè non si risolva tutto,come sembra ormai prassi ordinaria, in un governo amministrativo votato solo all’affannosa ricerca di consenso e risorse finanziarie, declinato al quotidiano e con un vuoto di obiettivi di sostanza che consistano in programmi e prospettive di un futuro possibile.