ESCLUSIVA BELVEDERENEWS. Verità e giustizia per Matteo. L’appello di zia Rosa

Il 9 aprile Matteo Carfora, mio cugino, è morto a 17 anni in circostanze mai chiarite.
NESSUNO HA FATTO CIÒ CHE DOVEVA ESSERE FATTO.
• Nessun rilievo.
• Nessun verbale tecnico.
• Nessun rispetto per il corpo.
• Nessuna autopsia iniziale.
Tutto è stato messo a tacere troppo in fretta. Questa non è solo una tragedia. È un fallimento della giustizia. È una ferita aperta per chi ama Matteo Vi chiediamo di dare voce a chi voce non ha più.

Questo il testo integrale di un post che i cugini e la zia di Matteo stanno condividendo sui social a distanza di tre mesi dalla morte di Matteo.
La tragedia di Matteo Carfora, 18 anni da compiere di lì a poco, è nota a tutti. Vola giù dal terzo piano della sua casa la sera del 9 aprile e ad oggi i parenti, affranti e disperati, non hanno una spiegazione per la sua morte. Suicidio? Omicidio? Istigazione al suicidio?
Una sola domanda insiste come un martello pneumatico, senza sosta, da tre mesi, giorno e notte: PERCHE’?

Abbiamo ascoltato la zia, che tra le lacrime, ci ha raccontato la sua rabbia, il suo dolore, il suo grido d’aiuto per avere giustizia e verità per Matteo. Abbiamo raccolto le sue parole, in esclusiva, con grande rispetto per i suoi sentimenti e il suo stato d’ animo, e ve le riportiamo fedelmente.
“Matteo è mio nipote. Ma è stato il mio quarto figlio. Figlio di mio fratello, è cresciuto in casa mia e lo voglio bene alla stregua dei miei figli. Quella maledetta sera, quando ho ricevuto la telefonata in cui mi si diceva che Matteo si era fatto male, in cuor mio sentivo già che non era così. Subito ho capito cosa era successo e sono corsa a casa sua, in via Gramsci. Davanti ai miei occhi una scena che non dimenticherò. Matteo, il mio Matteo, sangue del mio sangue, era a terra insanguinato e privo di vita. Fu chiuso in un sacco e portato via, direttamente al cimitero, come qualcosa di cui liberarsi in fretta. Sul posto il magistrato e i carabinieri. Non li abbiamo visti fare verbali, prendere rilievi, delimitare il luogo della caduta per non inquinare eventuali tracce e/o prove. Nessuna autopsia è stata mai richiesta. Archiviato come suicidio. Ma io e i miei figli non ci crediamo. E come noi tanti amici e tante persone che lo conoscevano. Matteo era un ragazzo solare, uno sportivo, amava la vita, aveva tanti amici, era voluto bene da tutti. Ovunque conquistava tutti con il suo sorriso e la sua disponibilità E allora perché è morto Matteo? Perché è morto così? Noi non ci fermiamo. Chiediamo verità e giustizia per Matteo Carfora, morto a Maddaloni a soli 17 anni, con un volo dal terzo piano di casa sua, senza un motivo apparente. Vogliamo andare fino in fondo e conoscere la verità. E chiediamo aiuto a chiunque possa aiutarci a far luce su questa oscura vicenda.”