-SANREMO, Cosa dire della 75esima edizione del Festival della Canzone Italiana? Niente di nuovo ma, a quanto pare, nemmeno di vecchio. Nella prima serata, in apertura, abbiamo avuto la “predica” di Papa Francesco, “la musica è strumento di pace”. Più che essere spettatori del Festival sembrava di stare in piazza San Pietro ad attendere l’Angelus del Papa. Sarà perché è l’anno del Giubileo? Infatti perfetta sintonia con Giorgia, non la mitica cantante ovvio, ma l’inadeguata premier che ci ritroviamo al Governo, per la brava e pudíca madre cristiana non poteva che esserci quest’incipit. Ok facciamoci il segno della croce e preghiamo affinché le serate di Sanremo possano terminare il prima possibile. Ma andiamo allo show, quest’anno presentato da Carlo Conti, vedendo cos’ha combinato, ecco che ci sale una terribile nostalgia per Amadeus. Ama dove sei? Ci manchi. Carlo Conti mostra, come sempre, la sua mediocrità di presentatore, l’unica cosa che possiamo ricordare di lui a fine serata è se era più abbronzato del solito. Dobbiamo parlare di canzoni? Ecco Simone Cristicchi con la sua canzone “quando sarai piccola” che è la bandiera dell’associazione cattotalebana Pro Vita nonchè della Destra. Il tema riguarda l’esperienza del cantante, la madre colpita da emorragia cerebrale, segnata per sempre; un capovolgimento dei ruoli, genitori che diventano figli e viceversa. Una canzone di cui, per carità, non possiamo che elogiarne il significato carico di sentimenti….ma veniamo fuori dalla facile demagogia e andiamo alla realtà dei fatti. Le tante persone che, ogni giorno accudiscono i propri genitori malati di Alzheimer o di demenza senile ecc, non hanno certamente apprezzato il testo della canzone. Hanno parlato di emozioni che non hanno nulla a che vedere con ciò che quell’orribile malattia suscita in quei figli che vedono i propri genitori trasformarsi, cadere a pezzi, infatti il cantante Cristicchi, fa riferimento ad abbracci, baci, e non alle brutture, alla rabbia, all’amarezza di una vita del genere. Pioggia di commenti degli utenti online che hanno ricordato al cantante come tale malattia non possa che farti maledire ogni giorno. Se poi consideriamo le ultime parole “adesso è tardi, fai la brava, buonanotte”, al di là dell’intento strappalacrime, ha potuto ottenere l’obiettivo che effettivamente, alcuni telespettatori, hanno detto buonanotte Sanremo, chiudiamo la tv, perché più che uno spettacolo musicale, che dovrebbe trasmettere serenità, è diventato un’estrema unzione, per la serie….quando lo scorso anno, Annalisa cantava: “quando piango, anche se a volte mi nascondo, non mi sogno di tagliarmi le vene”, beh io direi che,dopo la canzone di Cristicchi, più di uno di noi, una certa tentazione di tagliarsi le vene, l’avrà avuta. Andiamo avanti, l’abbigliamento dei cantanti: un’estrosità fortemente ridimensionata, tutti gli uomini a suon di frac e alle donne? Vivamente consigliate gambe coperte, mentre a Tony Effe è stata bandita una sua collana. Sí, perché questo è il festival della normalizzazione, del no gender fluid, del progetto trumpiano di maschio e femmina e stop. Nella serata in cui è stato ospite Benigni, finalmente un po’ di verità. Carlo Conti insiste: “non parliamo di politica”, negando che il suo festival è indissolubilmente strumento della politica, ne è il figlioccio. Roberto Benigni, giocando sull’omonimia di Giorgia premier e Giorgia cantante, dice senza mezzi termini quel che pensa: “Musk sta guardando Sanremo, ha già votato per il vincitore, Giorgia”. E sempre riferendosi alla premier, afferma: “e ci sarà per diversi anni”. Continua poi con le battute sull’amicizia tra Musk e la Meloni. Caro Roberto però diciamo che Giorgia, più che amica, lucida le scarpe a Ellon. Parliamo ora del vincitore, è fantastico constatare che in quello che è il Festival rappresentativo della canzone italiana, l’unica che sa cantare e che non usa Autotune, non solo non ha vinto ma non è nemmeno salita sul podio, parliamo della mitica cantante Giorgia, dalle corde vocali strepitose, una voce potente come poche nella storia della musica italiana, ma anche angelica, perché il suo timbro non gioca su note scure, ma acute e chiarissime, splendenti “di sole e d’azzurro”, come diceva uno dei suoi testi. Nonostante gli innumerevoli complimenti, la standing ovation per il suo duetto con Annalisa (di cui ricordiamo la sua volontà di partecipare al Festival solo per Giorgia), il premio Tim, il farle credere di essere a un passo dalla vittoria, arriva solamente sesta! Chi vince? Olly, che personalmente, a parte ricordarmi il titolo del cartone animato che vedevo da bambina Holly e Benji, non mi dice nulla, non so chi sia, ma anche il 90% del pubblico non sapeva della sua esistenza, prova ne è…che i suoi follower arrivano a salire e risalire solo nel momento in cui viene nominato vincitore del Festival di Sanremo. A quel punto direi che sarebbe stato più interessante far vincere Topo Gigio ma gli accordi dietro le quinte erano già definiti, come sempre d’altronde. Nessuno crede più al televoto. Prima di chiudere vanno certamente menzionati i “non baci” delle cantanti Giorgia ed Elodie alla Meloni, anzi quest’ultima ha proprio detto che preferirebbe tagliarsi una mano più che votarla. Come darle torto? Due anni di Meloni e già si sentono…. Ad ogni modo, oggi è domenica, ieri il Festival di Sanremo si è finalmente concluso, ed essendo queste le prospettive anche per il prossimo anno, meglio non sintonizzarsi proprio su Rai Uno, però un merito lo ha avuto: molta gente ha difficoltà a dormire, e a prendere sonno, ma quest’edizione ha avuto un effetto soporifero, meglio dello xanax. Che noia! Forse il prossimo anno la Meloni potrebbe decidere di trasmettere la nuova edizione del Festival dai centri rimasti vuoti in Albania, almeno i soldi degli italiani saranno serviti a qualcosa…