C’era da aspettarselo. Ciò che si temeva è accaduto. Il virus sta entrando nelle scuole. Per quanto possano essere sicuri e rispettosi delle regole, gli istituti scolastici sono naturalmente luoghi in cui si ritrovano più persone e in cui al diffusione si veicola con facilità. Nonostante i percorsi, le mascherine, gli igienizzanti. Il virus c’è e si diffonde subdolamente, perchè ormai, è arcinoto, la sua contagiosità è veloce e immediata.
E così accade che uno studente del liceo scientifico non vada a scuola perchè ammalato. Magari i compagni vanno a trovarlo. E solo stamane scopre di avere il coronavirus. E così i compagni vanno a casa, la classe sanificata e i ragazzi in isolamento in attesa di tampone
Analoga vicenda al liceo classico, dove per due fratelli che hanno avuto contatti con una persona positiva si applica prontamente il protocollo: per le 2 classi, in concerto con le famiglie, si attiva la.didattica a distanza ed i ragazzi sono in isolamento precauzionale.
Intanto, trattandosi di licei, si può lavorare, per fortuna, con la didattica a distanza.
La scuola al tempo del covid sta procedendo così. Tra incertezze, paure, assenze anche solo per un raffreddore, classi ed istituti che chiudono temporaneamente per sanificazioni e quarantene. E gli assembramenti che automaticamente si creano un pò ovunque. Alcuni ragazzi, con la ribellione tipica della loro età, evitano l’uso della mascherina. Sono scene a cui si assiste un pò ovunque oggi. Non tutti percepiscono la gravità del momento e l’importanza del rispetto delle regole per arginare il problema e tentare la strada della “normalità”. Ma quanto può durare tutto ciò? come si può procedere così? Siamo appena all’ 8 ottobre e oggi in Campania sfioriamo gli 800 contagi. Urge rivedere qualcosa a chi di dovere.