IL TE DEUM DEL VESCOVO D’ALISE,TROPPA VIOLENZA: METTIAMO IN CAMPO LE FORZE SPIRITUALI!

di GESUALDO NAPOLETANO

CASERTA. Il 31 dicembre si è tenuto nella cattedrale, il Te Deum del vescovo di Caserta, monsignor Giovanni D’Alise, il quale ha focalizzato l’attenzione sulla progressiva diffusione di violenze, incentrando il Te Deum sul tema della non violenza, fondamentale per la pace tra gli uomini. Nelle prime panche del Duomo erano presenti anche alcuni vertici istituzionali, tra cui il prefetto Arturo De Felice, il sindaco di Caserta Carlo Marino, il neo presidente di Confindustria Gianluigi Traettino.

Durante la cerimonia di ringraziamento, alla quale erano presenti anche numerose associazioni e moltissimi fedeli, il vescovo ha tracciato un bilancio del 2016, sottolineando più volte come nello scorso anno ci sia stata moltissima violenza (divisioni, guerre tra etnie, e soprattutto violenza tra le mura domestiche, con uccisioni di donne e bambini).

Il libro del Vangelo deve essere un libro da vivere, la famiglia deve essere il luogo dell’educazione alla pace, la scuola deve fare invece di più affinché tutti gli studenti imparino il rispetto delle regole e per il prossimo, seguendo assolutamente il filone della non violenza.

Infine il vescovo Giovanni D’Alise non ha risparmiato proprio nessuno, indirizzandosi anche alla politica ed al mondo delle comunicazioni, in particolare al linguaggio utilizzato sui social, rimarcando più volte di aver assistito ad una violenza verbale sbalorditiva nei mesi precedenti il referendum del 4 dicembre. La politica deve convertirsi, deve avere il rispetto delle persone e non mettere in ridicolo l’avversario.

Un pensiero anche al 2017, anno nuovo e di speranza come accade quando l’uomo incontra Dio  e viene preparato a una maturità maggiore, ha affermato il vescovo.

Il magnifico messaggio emerso dal Te Deum di mons. D’Alise, è un grande messaggio di pace, di cambiamento, di rispetto. E’ inevitabilmente necessario migliorare, mettendo in campo tutte le forze spirituali per risolvere i conflitti.