Il 20 settembre 2025, presso il Centro Congressi SGR Rimini, si è tenuta la giornata di studio in presenza per comprendere, da vari punti di vista dei professionisti coinvolti, lo stato dell’arte dopo due anni di applicazione delle riforme legislative riguardanti la mediazione familiare. L’evento è stato organizzato dal MEDEFitalia di Milano, il cui Presidente è il Dott. Paolo Scotti, Direttore Scientifico nonché uno dei fondatore dell’associazione. Grande è stata l’affluenza di tutti gli operatori del settore provenienti da ogni parte d’Italia, nonché dei Referenti Territoriali di ogni regione. Magistrato, avvocati e mediatori familiari devono essere connessi, solo così può funzionare la mediazione familiare e, a tale scopo, la formazione di avvocati e magistrati è fondamentale. Prima solo psicologi e sociologi conoscevano la mediazione familiare. Ma se un avvocato che tratta controversie di diritto di famiglia non crede al valore della mediazione familiare, come potrà il suo assistito crederci e maturare un consenso a mettersi in gioco in questo percorso? Transazione, conciliazione, mediazione, negoziazione erano concetti spesso confusi, soprattutto in materia minorile. Il PNRR ha favorito le ADR e la mediazione familiare e penale nella programmazione deflattiva del contenzioso. Nei prossimi sei mesi – obiettivo del 30 giugno 2026 del PNRR, accadrà che il Giudice, spinto dai suoi capi apicali a produrre, dovrà chiudere i contenziosi iscritti a ruolo.Ma il Giudice illuminato deve guidare il processo e intervenire dove non si può in maniera autoritativa, gli avvocati invece devono accompagnare i confliggenti col linguaggio del mediatore che è colore e calore di relazione.Il cambiamento, quindi, deve essere culturale prima ancora che trasformativo, solo così la mediazione familiare può espletare il suo ruolo di strumento di un maggiore benessere sociale.
