L’appello di Luigi Montano e il legame con Mons. Gennaro Verolino

Dalla memoria al cambiamento

Luigi Montano è un medico ed è pronipote di S.E. Mons. Gennaro Verolino. Il prelato è tra i Giusti delle Nazioni poiché nel 1944 riuscì a far salvare ben 30.000 ebrei, pur rischiando la vita. Verolino pose sotto la sua protezione diplomatica gli ebrei, fornendo loro passaporti falsi. L’appello è stato pubblicato dalla Fondazione Gariwo, nata “per far conoscere e promuovere le storie di chi ha scelto il Bene, anche nei momenti più bui della storia. Raccontiamo le vite di uomini e donne che, di fronte ai genocidi, alle dittature e ai crimini contro l’umanità, trovano il coraggio di agire per salvare vite, difendere la dignità umana e opporsi all’odio. Perché lo facciamo? Perché crediamo che la memoria del Bene sia uno strumento di cambiamento”.

La lettera è in italiano, ma è stata già tradotta nelle quattro lingue principali: inglese, tedesco, spagnolo, francese. esiste anche la versione in ungherese, poiché Verolino era attivo nel 1944 proprio a Budapest, in veste di   segretario giovane della Nunziatura Apostolica.

Ecco  il testo:

“Noi, discendenti diretti dei “Giusti fra le Nazioni”, uniamo le nostre voci in un appello di protesta e di impegno civico contro le riprovevoli azioni del governo di Israele nei confronti del popolo palestinese.

In questo contesto, il riconoscimento ufficiale del diritto di cittadinanza dello Stato di Israele, consegnato ai nostri diretti parenti insigniti del titolo di “Giusti fra le Nazioni”, assume oggi un significato ancora più profondo e doloroso.

Nel momento in cui, nell’atto di consegna della pergamena e della medaglia, si pronuncia la frase di rito “Chi salva un uomo, salva il mondo”, appare quanto mai evidente l’inconsistenza di tale affermazione alla luce dei crimini ripetutamente commessi ai danni di persone inermi, indifese, ancor più se bambini.

Questa nostra non è solo una condanna senza appello all’ignobile e disumana azione del governo israeliano, che sta trascinando l’intero popolo ebraico nell’isolamento e nell’abisso, ma anche un forte appello alla mobilitazione delle coscienze degli Ebrei di tutto il mondo.

In particolare, rivolgiamo un invito al Yad Vashem, simbolo di memoria e di giustizia per il popolo ebraico.

È inaccettabile che non abbia ancora fatto sentire la sua voce di condanna di scelte politiche volte a infliggere con sistematicità e in modo indiscriminato morte e sofferenze a un intero popolo. Al montare della indignazione nel mondo per quanto si sta verificando a Gaza e in Cisgiordania è legittimo aspettarsi che questo organismo deputato a definire chi è e come si rappresenta il “Giusto” dica con chiarezza se è da “giusti” operare in siffatti modi.

Il silenzio di Yad Vashem, che dovrebbe rappresentare i valori di giustizia e umanità, è inaccettabile in un momento così grave per lo stesso popolo ebraico.

La memoria dei Giusti fra le Nazioni ci impone di non tacere di fronte alle ingiustizie, di non permettere che il passato di dolore si trasformi in complicità con il presente di violenza ed è per questo che esortiamo questo organismo ad assumere una posizione pubblica di condanna netta e chiara rispetto alle politiche dell’attuale governo israeliano.

La stessa reazione alla bestiale azione di Hamas del 7 ottobre 2023 non può travalicare i limiti di un comportamento umano e precipitare nello stesso baratro etico. Non è da Giusti! Quel che sta accadendo a Gaza ad opera del governo attuale israeliano è un tradimento della Memoria della Shoah!

Le recentissime vicende, che vedono ancor di più manifestarsi l’aggressività del governo israeliano nei confronti dei palestinesi, con la chiara intenzione di affossare per sempre la prospettiva di uno stato palestinese; la recente dichiarazione ufficiale dello “stato di carestia” da parte dell’ONU nella striscia di Gaza, l’offensiva in corso a Gaza city con la fuga di circa 1 milione di persone affamate e senza nulla, impongono ancor di più l’urgenza di una risposta ferma, decisa e collettiva. 

E noi, discendenti diretti di coloro che sono stati esempio di giustizia e di solidarietà sentiamo più di altri il dovere morale di far sentire la nostra voce per alimentare quella rete globale di sdegno e di condanna che sta coinvolgendo non solo le istituzioni internazionali, ma anche la società civile di ogni parte del mondo.

Uniti in un forte segnale di solidarietà sia verso la gente di Israele che non debba più temere la barbarie dei fatti del 7 ottobre 2023 sia verso la popolazione palestinese, condanniamo la scellerata e criminale aggressione di Gaza e della Cisgiordania, chiediamo giustizia e pace, e ribadiamo che la vera umanità si riconosce nel rispetto dei diritti di tutti i popoli. Solo così potremo contribuire a costruire un futuro diverso, fondato sulla fratellanza, sulla giustizia e sulla libertà per tutti”.

La lettera è stata pubblicata anche dal quotidiano cattolico Avvenire.

L’appello è stato mandato al Vescovo di Napoli, Cardinale Domenico Battaglia, e sarà inviato a breve al Patriarca di Gerusalemme, Cardinale Pierbattista Pizzaballa.

La mail alla quale inviare la sottoscrizione è la seguente: therighteous.org@gmail.com