L’ipotesi dei biglietti che hanno istigato Federica a farla finita

Marcianise. Il silenzio è l’unica forma di rispetto per il dolore di una famiglia che ha perso una figlia, appena entrata nell’età adolescenziale.

Ma tacere, di fronte all’ennesimo caso di bullismo, che ha istigato al suicidio, significherebbe darla vinta a chi si sente più forte e non comprende il dolore che causa negli altri.

Federica, di soli dodici anni, ha deciso di farla finita, il 13 Novembre, lanciandosi dalle scale antincendio dell’Istituto Aniello Calcara, in cui frequentava la seconda media, dopo aver ricevuto dei bigliettini, ritrovati seguentemente.

Sembrerebbe, infatti, che siano stati notati e recuperati alcuni foglietti accartocciati, parole storte, appunti che una ragazzina di dodici anni scriveva e poi gettava via e che diventano tasselli di un dolore che la dodicenne non riusciva più a contenere, tanto da aver portato i suoi genitori ad avviare un percorso psicologico per capire cosa stesse turbando la loro bambina.

Ha lasciato, a sua volta, un biglietto, con la scritta “mi dispiace” quel giorno tragico in cui non ce l’ha fatta più.

Secondo quanto trapelato da una fonte vicina alla scuola, Federica sarebbe scoppiata in lacrime dicendo che le suggerivano di uccidersi.

Ieri, 15 Novembre, è stato proclamato Lutto Cittadino nella città di Marcianise, giorno dell’ultimo saluto alla piccola Federica, ma rimangono tanti perché.

La Procura di Santa Maria C.V. ha aperto un’inchiesta per confermare o escludere i reati di bullismo o istigazione al suicidio.

Intanto, resta il vuoto negli ennesimi genitori che piangono la morte inspiegabile di una figlia e ci si rende conto che occorre fare di più per tutti i ragazzi che non riescono ad aprirsi con chi li ama e vorrebbe poterli proteggere da tutto il male di una società, diventata sterile di sentimenti.