In un sistema educativo che dovrebbe rappresentare un baluardo di etica e legalità, ecco la testimonianza di un padre che dice tutt’altro.
Da essa emergono gravi dubbi sulla gestione di un importante istituto scolastico privato con sedi in tutta l’area metropolitana di Napoli. Secondo una fonte indiretta, all’interno dell’istituto si verificherebbe una pratica preoccupante a danno di un’insegnante regolarmente assunta con contratto e busta paga, salvo poi essere costretta a restituire interamente lo stipendio in contanti.
In cambio, le viene garantita il punteggio necessario per le graduatorie pubbliche, indispensabile per costruire una carriera scolastica.
Di fatto, questa persona lavorerebbe gratuitamente, subendo quello che appare come un vero e proprio ricatto morale e professionale.
Eppure sembra impossibile immaginare che in una società moderna e civile possano accadere cose del genere, perché parliamo di persone che, per ottenere un punteggio indispensabile, sono costrette a lavorare gratis, e senza alcuna tutela lavorativa. È un’ingiustizia enorme che se confermata configurerebbero una violazione evidente delle leggi sul lavoro e un abuso dei diritti dei dipendenti. Tuttavia, al momento non ci sono conferme ufficiali che tale situazione risulti così come riferita ai microfoni di Belvedere News, e se siano generalizzate ad altri insegnanti facente parte del corpo docente dell’istituto.
La vicenda, che apre un’ampia riflessione sul sistema scolastico privato e sul controllo delle modalità di gestione, può essere presa in carico dalle autorità competenti chiamate a verificare se quanto denunciato trovi riscontro attraverso tecniche investigative che sono loro proprie.
È auspicabile che in caso affermativo siano adottati i provvedimenti necessari per tutelare chi lavora con sacrificio e passione per il mondo della scuola, diversamente si perderebbe una buona opportunità per riportare la legalità nel posto d’onere che spetta ad essa.