Ho presentato una mozione per la discussione nel prossimo Consiglio Comunale con un obiettivo chiaro: quello di tutelare l’acqua come bene comune, garantire la trasparenza nella gestione del servizio idrico e valutare la permanenza del Comune nella società ITL S.p.A.
Questa battaglia rappresenta i valori fondanti del Movimento 5 Stelle: tutela dei beni comuni, trasparenza, partecipazione e difesa dei cittadini contro ogni forma di speculazione.
L’acqua è un diritto umano universale e non può essere trattata come una merce.
Il referendum del 2011 ha sancito la volontà popolare di impedire profitti nella gestione dell’acqua e di mantenere il servizio idrico sotto controllo pubblico. negli ultimi mesi però, alcune delibere dell’Ente Idrico Campano (EIC) e di ITL S.p.A. hanno aperto alla possibilità di ingresso di capitale privato nella gestione del servizio idrico nell’ambito Caserta, con il rischio di aumenti tariffari e di una riduzione del controllo pubblico e della trasparenza.
La mozione chiede che il Sindaco e la Giunta:
1. Richiedano formalmente a ITL S.p.A. e all’EIC copia integrale di tutte le delibere e gli atti relativi a ingresso di privati e aumenti tariffari approvati o programmati.
2. Dispongano una relazione tecnico-legale ed economico-finanziaria, a cura degli uffici comunali, per verificare l’opportunità e la convenienza di mantenere la partecipazione in ITL S.p.A. e valutare l’impatto sulla gestione del servizio e sulle tariffe per i cittadini.
3. Valutino la dismissione della quota comunale in caso di rischi concreti di privatizzazione, aumento dei costi, minore trasparenza o perdita di controllo pubblico.
4. Rendano pubblica la relazione e promuovano un confronto aperto con cittadini, comitati, associazioni e forze politiche locali.
5. Trasmettano la mozione a tutti gli enti competenti, inclusi EIC, ITL S.p.A., Provincia di Caserta, Regione Campania e ARERA.
Questa iniziativa è in linea con i principi di tutela dei beni comuni, di trasparenza amministrativa e con quanto previsto dal Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (D.Lgs. 175/2016), che impone verifiche di efficienza, convenienza ed economicità per la permanenza in società di capitali.
La gestione dell’acqua deve rimanere pubblica, trasparente e senza fini di lucro.
Non possiamo permettere che decisioni prese altrove si traducano in un peggioramento del servizio e in un aggravio di costi per i cittadini.
Il nostro Comune deve avere il coraggio di valutare tutte le opzioni, compresa l’uscita dalla società se l’interesse pubblico non è garantito.
L’acqua è un bene comune, non un business.
Il Consiglio Comunale è chiamato a difendere questo principio e a garantire che la volontà popolare del referendum 2011 sia rispettata.