Riceviamo e pubblichiamo dal professor Michele Falcone, già segretario provinciale del Movimento Sociale Italiano, pillole di una politica che purtroppo non c’è più.
Non c’è giorno in cui non si apprende di arresti di politici e degli stessi macchiatisi del vergognoso reato dello scambio di voti. Giorni fa una giornalista chiedeva il mio parere in merito all’attuale situazione politica. Io non ho fornito commento alcuno, mi sono limitato a ricordare quando nel 1984, fui eletto segretario provinciale del Movimento Sociale Italiano quasi all’unanimità e, come era mio costume, ben presto costituii il più giovane esecutivo provinciale d’Italia, rappresentato dalle varie anime del partito, anche se i più numerosi erano i rautiani. Ben presto stilai un nutrito programma di iniziative, politico-culturali.
Ricordo che il primo comizio fu tenuto nella piccola realtà di Strangolagalli da un balcone che affacciava sulla piccola piazza del centro, e, anche se i voti raccolti erano pochi, si tornava contenti di aver fatto conoscere l’esistenza del Movimento Sociale Italiano. Cosa avrei dovuto raccontare alla giornalista della costante opposizione missina che non mancava nelle varie realtà della provincia? Tra le tante, la lotta che fu intrapresa contro l’ospedale di San Felice a Cancello, non certo per la lodevole iniziativa, ma per quelle che per noi erano le vergognose e incivili assunzioni clientelari. Se si pensa, infatti, che nel piccolo contesto ospedaliero, privo persino di un ascensore, furono assunti ben 27 ascensoristi, quasi quotidiane erano le lotte e i manifesti affissi in tutta la provincia e in un opuscoletto distribuito nell’intera provincia furono pubblicate le nefandezze perpetrate dai partiti di governo, non tardarono le proposte di acquisire il silenzio con la nomina di 4 medici e sette infermieri.
Secondo il principio della democrazia convocai l’esecutivo provinciale che informai di quanto era stato proposto, esposi il mio fermo pensiero che fu da tutti condiviso e così pure dagli stessi medici Luigi Sgambato e Franco Napolitano, che con orgoglio dichiararono “noi non barattiamo!!”, parole che non ho mai dimenticato nel corso della mia vita. Questo era il Movimento Sociale Italiano!