Mobilità a Caserta: parcheggio gratuito per le elettriche, ma la ZTL resta nel caos

Caserta – Il Comune ha deciso, nel maggio dello scorso anno, di concedere due ore di
parcheggio gratuito sulle strisce blu alle sole auto elettriche, escludendo ibride
e plug-in. Una misura che, nelle intenzioni, dovrebbe favorire la mobilità sostenibile, ma
che in realtà lascia spazio a dubbi e critiche. Mentre si offre un vantaggio a chi guida un
veicolo a zero emissioni, si ignora il problema principale della città: il traffico
eccessivo, soprattutto nel centro storico. Una politica di mobilità sostenibile non
può ridursi a due ore di parcheggio gratuito. Servono scelte più coraggiose
per limitare le auto in circolazione, regolamentare meglio l’accesso alla ZTL e
potenziare le alternative al mezzo privato.
Due ore gratis: un incentivo zoppo
L’idea di permettere due ore di sosta gratuita sulle strisce blu alle sole auto elettriche
sembra una mossa positiva, ma in realtà è una misura incoerente e inefficace.
Perché?
• Esclusione delle ibride e plug-in → Molti modelli plug-in possono
percorrere decine di chilometri in modalità elettrica, senza emissioni. Perché
penalizzarli?
• Parcheggio gratuito limitato nel tempo → In diverse città italiane, le auto
elettriche parcheggiano gratis senza limiti di orario. Perché a Caserta si
devono fermare a due ore?
• Il vero problema non è il costo del parcheggio, ma il numero di auto in
giro → Offrire sosta gratuita non risolve la congestione, anzi potrebbe
addirittura incentivare l’uso dell’auto anziché disincentivarlo.
ZTL: troppi veicoli, il pagamento è necessario
Il cuore della questione è un altro: Caserta ha un centro storico saturo di auto.
Anche i veicoli elettrici, pur non inquinando, occupano spazio, generano traffico e
riducono la vivibilità.
Ecco perché è fondamentale introdurre un pagamento per accedere alla ZTL,
anche per le auto elettriche, plug-in e ibride. In diverse città italiane, l’accesso alle zone a
traffico limitato è regolamentato da tariffe chiare e selettive. Milano, Firenze,
Torino e Roma hanno già adottato contributi per l’ingresso alla ZTL per le auto ibride
ed elettriche. Caserta deve seguire questa direzione.
Soluzioni concrete per una mobilità più sostenibile
Se l’obiettivo è ridurre il numero di veicoli privati in circolazione, servono misure
più incisive:
1. Aumento del costo di accesso alla ZTL per tutti i veicoli privati → Le auto,
anche se elettriche, creano congestione. Pagare un ticket d’ingresso limiterà
l’uso del mezzo privato e finanzierà il trasporto pubblico.
2. Creazione di veri parcheggi di scambio fuori dal centro → Senza
alternative pratiche, i cittadini continueranno a invadere la ZTL con le loro
auto.
3. Corsie preferenziali e navette frequenti per il trasporto pubblico → Se
muoversi con i mezzi pubblici fosse più veloce e comodo, meno persone
sceglierebbero l’auto.
4. Incentivi per la mobilità condivisa e la micromobilità → Bike sharing,
monopattini elettrici e car sharing devono diventare opzioni reali e diffuse.
5. Più colonnine di ricarica nei parcheggi periferici → Così si incentiverebbe
chi ha un’auto elettrica a lasciarla fuori dal centro.
La città ha bisogno di una visione più ampia
Se la mobilità a Caserta deve cambiare, servono scelte coraggiose e una visione a
lungo termine. Offrire due ore di parcheggio gratuito è una soluzione debole,
parziale e persino controproducente.
La vera sfida non è regalare parcheggi, ma diminuire il traffico, migliorare la qualità
della vita e rendere la città più vivibile per tutti, non solo per chi guida un’auto elettrica.