Riparte la rubrica “Per ogni donna”

Salve a tutti i lettori di Belvederenews e  della nostra rubrica. Oggi la rubrica “Per ogni donna”, curata dalla dottoressa e criminologa, Speranza Anzia Cardillo e diretta dal professor Pasquale Vitale, riparte.
Da  giovedì 30 settembre cercheremo di coinvolgere esperti, che possano offrire il loro prezioso intervento a proposito di temi riguardanti alcuni crimini molto attuali ma soprattutto di reati commessi ai danni di donne. Già nelle precedente edizione- commenta la dott. ssa Cardillo- abbiamo discusso di argomenti attinenti alla violenza sulle donne, consultando psicologi, sociologi, giuristi, criminologi, non solo per offrire una panoramica ad ampio raggio di determinati reati già consumati, ma anche per dare indicazioni su situazioni al limite della legalità e che erroneamente possono essere considerate di assoluta normalità da alcuni ma soprattutto da chi talvolta le vive. Questo perché riteniamo che se c’è in Italia una così alta percentuale di femminicidi la ragione é da ricercare anche nel fatto che probabilmente esiste una reale difficoltà a riconoscere le condizioni che ne possano favorire la realizzazione, cioè a riconoscere i potenziali assassini e e le potenziali vittime “. A tal proposito, l’avvocato e dottoressa in psicologia Lucia di Bello afferma che  “La violenza sulle donne è purtroppo un fenomeno ancora molto diffuso. In un clima sempre più fosco, i dati Istat hanno il retrogusto di un bollettino di guerra e fotografano una realtà aberrante: il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subìto nel corso della propria esistenza qualche forma di violenza fisica o sessuale.
Ma cosa avviene nella mente della vittima e in quella dell’aggressore? Quali sono i meccanismi psicologici che si celano dietro alla paura di chi tace e sopporta? A queste domande e a tante altre cercheremo di dare una risposta nella Rubrica “Per ogni donna”.
Innanzitutto è bene capire quali sono i segnali che indicano che una donna è vittima di violenza. Se le brutalità fisiche si palesano con lividi e segni sul corpo, quelle psicologiche, invece, sono più difficili da riconoscere. Generalmente una donna che subìsce una violenza psicologica è una persona insicura, con bassa autostima dovuta alle mortificazioni subìte, che si spaventa facilmente e che evita il contatto con gli altri, anche con gli individui a lei cari. L’isolamento sociale ha la doppia funzione di accondiscendere le richieste del partner violento e di nascondere agli altri (e a se stessa) la gravità di quanto accade e di cui ci si vergogna.
Spesso la relazione della vittima con il suo carnefice si basa su una dipendenza affettiva. Il partner, che poi si rivela aggressivo, è stato inizialmente (e lo è anche dopo ogni episodio di violenza) amorevole e premuroso. È come se la donna, di fronte al comportamento affettuoso, si dimenticasse che quello stesso soggetto le ha fatto del male, tendendo così a giustificare le motivazioni dell’angheria o ad attribuirsene la responsabilità. Ecco perché molte volte non si procede con la denuncia. Al pensiero di aver in un certo modo istigato l’aggressione, si aggiunge la paura di ulteriori ritorsioni, di non essere credute e la difficoltà di ammettere ad amici e parenti di aver sbagliato nella scelta del compagno.
Esistono segnali precisi della violenza che, come si ricorda, è trasversale, ovvero riguarda chiunque a prescindere dal livello di studi e dal ceto sociale: soprusi giustificati dalla semplice appartenenza al genere femminile; linguaggio sessista; disuguaglianza uomo donna; angherie che inizialmente sono di tipo psicologico; offese, minacce, umiliazioni; aggressioni fisiche; aggressioni sessuali;
controllo costante e stalking; generazione di senso di colpa nella vittima; isolamento sociale”. Infine, con l’apertura di questa nuova edizione della nostra rubrica, anche il dottor Gianluca Serlenga, biologo e criminologo interviene con il suo saluto: “Cari lettori di belvedere news quest’anno la nostra rubrica tornerà per portavi notizie e curiosità in ambito Criminologico scientifico .
Il nostro team continuerà A darvi curiosità e consigli per spiegarvi il più semplicemente possibile una materia affascinante ma allo stesso tempo complicata.
La passione che tutti noi mettiamo in questo professione spero possa essere per voi un monito , che vi possa portare a conoscere e a voler approfondire quello che tutti i giorni noi facciamo.
Dal delitto alla prova dalla legge al processo entreremo nel dettaglio in punta di piedi in modo più semplice possibile per incrementare in voi lettori l’interesse e l’utilità a seguirci”.