Rossini risuona con il suo Stabat Mater nella cappella Palatina

Giulio Marazia dirige l'Orchestra Filarmonica Campana e l'International Opera Choir

Caserta – Oggi, 8 dicembre, la Cappella Palatina della Reggia di Caserta si è trasformata in un luogo sospeso nel tempo, avvolto dalla musica e dalla spiritualità dello Stabat Mater di Gioachino Rossini. Un’opera che rivela un Rossini segreto, profondo, lontano dai fasti teatrali: un Rossini che pochi conoscono davvero su testo originale di Jaopone da Todi.

 

Sotto la guida ispirata di Giulio Marazia, l’Orchestra Filarmonica Campana, l’International Opera Choir di Giovanni Mirabile e i giovani cantanti solisti del Conservatorio di Milano, Benedetta Grasso, Li Ziyu, Luigi De Luca e Xiangyu Wan hanno dato vita a un’esecuzione vibrante, intensa, capace di attraversare l’anima con la sua forza emotiva. Il coro, straordinario per compattezza, musicalità e potenza espressiva, ha avvolto l’intera Cappella in un suono caldo e maestoso, regalando momenti di grande suggestione. Le loro voci e il suono dell’orchestra hanno riempito la Cappella con un’energia rara, unendo dolcezza, dolore, devozione e luce. Il pubblico, profondamente coinvolto, ha risposto con un lungo, caloroso e sentito applauso, quasi a voler trattenere ancora un istante la magia di quel momento.

 

Lo Stabat Mater è una delle poche opere che Rossini decise di donare al mondo dopo il suo ritiro dalle scene: un gesto prezioso, un frammento di verità artistica che oggi risplende più che mai, grazie all’interpretazione di questi straordinari musicisti. Gli stessi artisti interpreteranno nuovamente l’opera rossiniana,  Mercoledì 10 dicembre, nella suggestiva Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma