SAN NICOLA LA STRADA. Arrivati altri 70 migranti richiedenti asilo, forse ne arrivano altri 60, residenti protestano

di Nunzio De Pinto

SAN NICOLA LA STRADA – Sabato scorso, 28 maggio 2016, nel palazzo c.d. “dei ferrovieri” (perché ospitata lavoratori delle Ferrovie), sito al Viale Calo III^, alle spalle del distributore di benzina dell’AGIP, sono arrivati 70 nuovi migranti richiedenti asilo, ma c’è addirittura chi giura che arriveranno a 130. Con l’arrivo di questi ultimi, la Città di San Nicola la Strada “ospita contro la volontà della stragrande maggioranza dei suoi cittadini” almeno 130 migranti, visto che presso l’Hotel City (ex Hotel Serenella) sito sempre sul Viale Carlo III^, a distanza di poche decine di metri dal palazzo dei ferrovieri e dalla Rotonda, si contano almeno 130 persone. Gli abitanti residenti nel predetto palazzo protestano ed hanno protestato nei giorni precedenti lamentando di avere paura per i propri figli, alcuni dei quali minorenni.

Il Governo ha annunciato che ciascuna Provincia italiana dovrà ospitare 70 migranti.

Le province italiane sono 109, più la Valle D’Aosta che non ha province, per cui se moltiplichiamo 70 migranti per ognuna delle 109 province più la Valle d’Aosta, arriviamo a 7.700migranti. mi sembra che sinora siamo bel oltre questi numeri. Mai nessun Governo, di sinistra e di destra, ha mai voluto fare un Referendum in tal senso, cioè se gli Italiani volessero o meno l’arrivo e la sistemazione dei migranti regolari o clandestini che siano.

La nostra Città è completamente invasa da clandestini e la gente comincia ad essere davvero stanca di tale stato di cose. Nessuna forza politica sta dando, adeguatamente, voce a questi disagi ed è triste vedere che, calato il sipario sulla campagna elettorale dell’anno passato (2015), la sensazione che se ne trae è che tutta la politica sia andata in vacanza. Inaccettabile, in una città ridotta ai minimi termini come San Nicola la Strada, vedere ogni giorno acuirsi la frattura tra i cittadini e la politica senza che nessuno si interroghi sulle prospettive future. L’attenzione che i residenti stanno avendo nei confronti delle problematiche più sentite dalla popolazione di San Nicola la Strada è dimostrata non solo dalle posizioni più volte prese su tale questione attraverso i social network ed anche dai discorsi che si sentono all’esterno dei bar e circoli.

A San Nicola la Strada, fra l’altro, da decenni vive, in condizioni a dir poco disdicevoli e alla mercé di locatari senza scrupoli, una nutrita comunità di nord-africani (circa 600, anche se un censimento in proposito non è stato fatto o, se è stato fatto, non è mai stato reso noto alla cittadinanza), in prevalenza senegalesi. “Nessuno può negare che l’invasione islamica dell’Europa sia stata assecondata e sia assecondata dalla Sinistra. E nessuno può negare che tale invasione non avrebbe mai raggiunto il culmine che ha raggiunto se la Destra non avesse fornito alla Sinistra la sua complicità, se la Destra non le avesse dato il imprimatur”. È un passaggio del discorso che Oriana Fallaci pubblicò nel 2005, quando fu insignita del Annie Taylor Award, prestigioso riconoscimento statunitense. I musulmani sono sicuri che l’Italia sarà islamizzata. Omar Bakri, portavoce del Fronte Internazionale Islamico, settore Europa, citando un detto attribuito a Maometto: “Prima Costantinopoli, poi Roma, ha dichiarato: “Costantinopoli, che oggi si chiama Istanbul, è stata effettivamente islamizzata.

Ora toccherà a Roma. Nessun musulmano dubita che l’Italia sarà islamizzata e che la bandiera dell’Islam sventolerà su Roma” (v. La Repubblica, 14 settembre 1998). Gli italiani dimenticano facilmente il passato, la loro storia, gli eccidi, le distruzioni compiute dai musulmani. Invece i musulmani non hanno mai dimenticato l’Europa ed in particolare l’Italia. Diversi Pontefici hanno chiesto scusa per gli eccidi compiuti dagli Occidentali in nome delle “Crociate” e fanno di tutto per integrarli, loro NO. In alcune università arabe si insegna che bisogna vendicare il disonore di Poitiers del 732, che bloccò l’ avanzata dei musulmani sui Pirenei e la sconfitta inflitta loro dalle armate cristiane, sotto le mura di Vienna, ne11683, con la quale fu impedita la conquista dell’Europa da parte dei musulmani. Essi rivendicano specialmente la Spagna e l’Italia, da cui dicono di essere stati cacciati. Perciò se ritornano vengono a riconquistare la loro terra.

Non bisogna dimenticare che l’Islam ha già salde radici secolari in Europa, essendo paesi musulmani l’Albania, la Bosnia, la Turchia, a proposito della quale si sta lavorando per la sua entrata nell’Unione Europea, con le conseguenze negative facilmente prevedibili. Questa volta l’Islam tenta la conquista dell’Italia e dell’Europa soprattutto con l’immigrazione clandestina, che sarebbe più giusto chiamare emigrazione, cioè spostamento d’interi popoli che portano con se le proprie tradizioni, a cominciare da quelle religiose, alle quali non vogliono rinunciare. I musulmani non sanno che farsene delle parole dei. progressisti europei che esortano ad una pacifica integrazione, alla creazione di una società multietnica e multiculturale. Sono velleità e pii desideri negati dai fatti.

Basta guardare a quello che avviene in qualche nostra città, come Torino, dove i musulmani hanno fatto scappare dal centro storico gli italiani là residenti perché la vita era diventata per loro insopportabile. Di questo si è lamentato nel Duomo anche l’Arcivescovo Cardinale Severino Poletto. Se poi il nostro sguardo supera la barriera delle Alpi per vedere quello che avviene in Francia e in Inghilterra, allora ci accorgiamo che là, dove l’ emigrazione è in atto da decenni, si sono formate due società parallele ed ostili (cfr. Vittorio Messori, La sfida della fede, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 1993, pp 369-370). I musulmani in Francia hanno occupato le periferie di grandi città, come Parigi, dove la fanno da padroni, ed in Inghilterra mirano addirittura a creare uno stato islamico nello stato inglese. Ne11989, una delegazione di musulmani ha presentato al ministro dell’interno una serie di richieste: il finanziamento pubblico di scuole musulmane, l’introduzione nel diritto di famiglia di alcune norme islamiche relative al matrimonio, al ripudio della moglie, all’ eredità che favorisce i figli maschi ed alla tutela dei bambini in cui prevale il potere del padre e della sua famiglia d’ origine. Nel 1990, su ispirazione dell’Istituto islamico di Londra, finanziato dal governo iraniano, è stato pubblicato a Londra un Manifesto musulmano che propone la creazione di uno stato islamico non territoriale all’interno di quello britannico, dotato di parlamento, magistratura, pubblica istruzione (cfr. Mondo e Missione, febbraio 1991, p. 118).