a cura di Giovanna Paolino
Ancora tributi per i gia’ vessati Casertani. Con la delibera n. 28 del 14 marzo 2016 il Commissario Straordinario Maria Grazia Nicolo’ ha approvato le nuove aliquote e tariffe per l’anno 2016.
Per la Tasi viene confermata l’aliquota massima del 2,5 per mille mentre per la Tari , ovvero la Tassa sui Rifiuti, e’ previsto un aumento in bolletta pari al 6%.
La delibera, inoltre, ha stabilito le seguenti scadenze di pagamento :
IMU e TASI 16 Giugno e 16 Dicembre – TARI 2 Maggio, 2 Luglio, 2 Settembre.
La delibera porta alla ribalta una serie di problematiche mai risolte per la citta’ di Caserta.
Innanzi tutto, va detto che i valori in essa indicati sono quelli applicati dalla Giunta Del Gaudio nel 2013 e che, all’epoca, suscitarono polemiche e non pochi contrasti.
Lo scorso anno, tuttavia, fu proprio la Giunta Del Gaudio a diminuire la Tari fino al 4, 90 %.
Bisogna , altresi’ , precisare che il livello dei valori della Tari a Caserta, pur se elevato, non raggiunge i livello di altri Comuni italiani dove vi e’ stato un incremento della tassa pari al 20/30%.
La delibera n.28/2016 precisa che il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti per l’intero anno costera’ circa 21milioni di euro.
Alla luce di cio’ , dunque, e’ evidente che il problema del Comune di Caserta sono i costi per il servizio di raccolta e di smaltimento rifiuti. L’Amministrazione Comunale ,e l’invito , ormai, si rivolge, al Consiglio Comunale di imminente elezione, ha il preciso compito di ridurre i costi.
Allo stato vi sarebbero numerosi morosi della Tari , soprattutto commercianti e imprenditori, nei cui confronti , per il recupero crediti, si procede sempre con ritardo.
L’indifferenziata , poi, ha un prezzo molto alto : attualmente di oltre 190 euro a tonnellate.
Vi sarebbe , infine, da ridurre i costi delle aziende che operano nel settore dei rifiuti: il Consorzio Ecocar Ambiente scarl, la Gisec Azienda che fa capo all’Ente Provincia, la Inpsud.
La situazione della citta’ di Caserta non e’ difforme da quanto accade in Italia.
- l’Italia continua a smaltire in discarica quasi metà dei suoi rifiuti urbani (44% pari a circa 13 milioni di tonnellate/anno);
- nessun territorio italiano è ormai disposto ad accogliere nuove discariche e la situazione è critica in alcune grandi città;
- la raccolta differenziata non raggiunge il 40%;
- l’infiltrazione della criminalità è diffusa;
- il livello di morosità è elevato e crescente in molte aree del Paese.
Il principale problema del sistema attuale di gestione dei rifiuti urbani è che è largamente assente una relazione economica tra i costi e il corretto comportamento dei cittadini e degli operatori economici.
I cittadini pagano il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sulla base di parametri che esulano dal loro effettivo comportamento e quindi spesso considerano iniquo il tributo; dove i controlli e le sanzioni sono meno efficaci la morosità raggiunge livelli elevatissimi con negative conseguenze per coloro che pagano o per i bilanci delle amministrazioni.
Gli operatori, ovvero i produttori e i distributori di beni e servizi, non hanno una motivazione economica, con l’importante eccezione degli imballaggi gestiti dai consorzi, per ridurre le componenti potenzialmente generatrici di rifiuti né, soprattutto, per favorire il riciclo o il riutilizzo; in realtà, salvo alcuni obblighi normativi di settore, la principale motivazione per gli operatori è solo il “marketing ambientale”, ovvero la maggiore attrazione commerciale dei prodotti compatibili con l’ambiente.
Al di la’ della imposizione dei tributi serve per la citta’ di Caserta un nuovo modello di gestione dei rifiuti urbani al fine di accelerare il raggiungimento di una elevata percentuale di raccolta differenziata, ridurre di conseguenza la necessità di aprire nuove discariche, ridurre i fenomeni criminosi associati alla gestione dei rifiuti urbani, creare occasioni per lo sviluppo di filiere industriali, di norma ad elevata intensità tecnologica.