Provvedimenti emessi nei confronti di sette ‘tifosi’ laziali della Viterbese, i provvedimenti ‘presi’ RIGUARDANO l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria appunto nei confronti di alcuni soggetti. Gli ‘ultras’ o forse sarebbe meglio definirli ‘deliquenti’ sono erano stati identificati e fermati a seguito della partita tra Casertana -Viterbese con degli scontri che erano accaduti fuori lo stadio A. Pinto di Caserta lo scorso 17 marzo in occasione della partita di Lega Pro tra Casertana e la formazione laziale della Viterbese.
Stamane la Digos, che si trova all’interno della Questura di Caserta di piazza Vanvitelli, in un lavoro espletato unitamente alla Digos di Viterbo, ha dato esecuzione al provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta dalla locale Procura Sammaritan nei confronti dei seguenti soggetti:
- Antonio Rindone
- Andrea Gasbarro
- Vivaldo Rondini
- Giuseppe Cianchi
- Alessandro Bracci
- Marco Trisolini
- Alessandro Onofri
Ecco una ricostruzione dei fatti accaduti lo scorso mese di Marzo: durante la fase di deflusso dei tifosi ospiti, al termine della partita giocata a Caserta, alcuni di questi si resero responsabili di aggressione, anche con l’uso di aste, nei confronti di agenti delle forze di polizia in servizio di ordine pubblico. Nella circostanza rimasero feriti due militari appartenenti all’Arma dei Carabinieri e un operatore della polizia scientifica della Questura.
Quest’ultimo fu vittima di un tentativo di aggressione da parte di uno dei tifosi viterbesi che cercò di impossessarsi della videocamera utilizzata per le riprese, servite poi ad identificare gli autori delle violenze denunciati all’autorità giudiziaria.
I sette ultras colpiti dalla misura cautelare erano già stati sottoposti al Daspo da parte della Questura di Caserta.