“Nei pronto soccorso oggi non siamo in condizione di fare turni normali perché mancano i medici. Accade oggi nei luoghi territoriali ma presto anche su ospedali grandi come il Cardarelli, l’Ospedale del Mare, e l’Ospedale di Salerno”. È quanto denuncia il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, durante il suo intervento al giuramento dei nuovi medici laureati in Campania.
“In alcune realtà, non in Campania per ora, i dirigenti devono fare ricorso ai contrattisti esterni, che guadagnano il triplo senza contratto e non sanno fare niente – ha proseguito – Ma fanno così perché in Italia non si fanno i conti, rischiamo di chiudere i pronto soccorso di Cardarelli e Ospedale del Mare perché nel 2025 non c’è la possibilità di fare nuove assunzioni.
Ma vedo oggi qui un’aria serena.
Noi intanto continuiamo ad avere 180 milioni in meno di finanziamento rispetto alle altre Regioni e abbiamo in Campania come conseguenza il livello più basso di posti letto, 2,3 su 1000 abitanti rispetto ai 3,4 e 3,6 delle Regioni del Nord. E intanto stiamo facendo una battaglia sul piano di rientro della sanità dopo essere usciti dal commissariamento nel 2019. Noi oggi siamo attivi sui fondi, altre regioni come la Toscana hanno debiti di 400 milioni ma a loro non accade nulla. L’Italia è spaccata”.
Non si può non sottolineare che particolarmente il Cardarelli è sempre stato un ospedale di riferimento non solo per Napoli ma per tutta la Campania, il più grande nosocomio del Mezzogiorno, ed è particolarmente grave che sia a rischio di chiusura del suo pronto soccorso.
Dunque, alla mancanza dei medici “di famiglia”, dovuta alla programmazione sbagliata degli ingressi a Medicina attuata anni fa – solo 9-10 mila ingressi e una quantità di borse di specializzazione insufficiente per il numero di laureati –, ad aggravare, oggi, la situazione del sistema sanitario si aggiunge la scarsità dei pronto soccorso, a fronte di una popolazione che invecchia sempre di più ed ha necessità di cure.
Tutto ciò è dovuto soltanto ad una cattiva gestione del passato o qualcuno ci guadagna?
Sono sempre più i cittadini italiani che si rivolgono al “privato” per farsi curare.
Ci sono organizzazioni che hanno saputo creare un business persino sulla necessità sociale di avere un medico di riferimento (medico di base) o una guardia medica per gli orari notturni e festivi.
E’ evidente lo scenario che si disegna per il futuro, dove soltanto i benestanti potranno curarsi e la salute non sarà più un diritto di tutti i cittadini.