Caserta: Rebecca, 14enne suicida vittima dell’omofobia

-CASERTA, il 31 dicembre, una ragazza di soli 14 anni si toglie la vita lanciandosi nel vuoto dal quarto piano del suo appartamento in Via 17⁰ Cavalleggeri. Sono attualmente ancora in corso le indagini dei carabinieri per accertare le motivazioni che hanno portato la giovane all’ estremo gesto. Dalle prime ricostruzioni risulta che la dirigente scolastica dell’I.C. Da Vinci- Lorenzini, aveva denunciato ai servizi sociali i comportamenti autolesionisti della ragazza, infatti in più occasioni aveva già tentato di farla finita. Secondo alcune fonti, la 14enne avrebbe portato avanti una notevole condizione di sofferenza interiore a causa della mancata accettazione della sua identità sessuale da parte della madre di nazionalitá polacca e integralista cattolica. Al momento però ogni ipotesi resta ancora aperta. Il suicidio è avvenuto intorno alle 8 del mattino del 31 dicembre, il suo corpo è stato ritrovato da alcuni passanti che hanno allertato prontamente il 118. Rebecca è arrivata in ospedale in condizioni critiche, dopo circa sei giorni è morta. Era una ragazza giovanissima, con una vita piena di sogni e di aspettative davanti a sé. Notizie del genere non possono che sconvolgerci, una giovane vita spezzata, il cui movente sembrerebbe spingere verso l’omofobia che Rebecca stava vivendo in famiglia, almeno stando a quanto affermato dalla preside della sua scuola. Se fosse questa la causa, non possiamo che rammaricarci di come, ancora oggi, nel 2025, ci siano pregiudizi e odio nei confronti di chi ha un altro orientamento sessuale. Essere gay viene ancora visto come una malattia, una scelta, un vizio. Peccato che non si riesca a comprendere che nessuno sceglie chi essere, chi amare o da chi essere attratto. Questo perchè si nasce in un determinato modo, e chi è “diverso” dagli altri non deve in alcun modo sentirsi in colpa. Non c’è nulla di anomalo, l’omosessualità esiste perfettamente in natura, purtroppo però un concetto così elementare non viene compreso. Dobbiamo ricordarci che non c’è nulla da accettare, ma semplicemente da amare. Se amo mia figlia, la amo per ciò che è, etero o gay non ha importanza, ma in questo la religione cattolica funge ancora da imponente barriera, artefice di discriminazione. Siamo ciò che siamo e non dobbiamo averne paura o sentirci sbagliati. Riposa in pace piccola e dolce Rebecca.