Ancora una volta sul nostro territorio si compie lo scempio del licenziamento collettivo. Aziende multinazionali super miliardarie, che per guadagnare due spicci buttano in mezzo ad una strada intere famiglie a danno anche di una professionalità acquisita negli anni. La Jabil, oramai a marcianise ha deciso di chiudere i battenti e pertanto più di quattrocento famiglie si ritroveranno senza un reddito da lavoro. L’azienda ha di fatto eretto un muro e non ha arretrato di un solo passo sulle sue decisioni di choiusura. I sindacati del settore e l’RSU della JABIL lanciano un disperato appello alle istituzioni. La multinazionale senza un intervento delle istituzioni competenti, procederà con i licenziamenti. Con l’incontro del 25 marzo si è conclusa la procedura di licenziamento collettiva senza alcun accordo e senza che il Governo e la Regione Campania abbiano fatto la loro parte. Purtroppo, come temevamo,dichiarano i sindacati, la multinazionale americana ora ha campo libero per procedere con i licenziamenti. Durante l’incontro, l’azienda ha mostrato un atteggiamento arrogante e provocatorio, confermando senza alcuna esitazione la sua intenzione di abbandonare il territorio casertano e di attuare i licenziamenti nei tempi stabiliti dalla procedura stessa. Fim, Fiom, Uilm e Failms di Caserta, insieme alle RSU dello stabilimento di Marcianise, hanno duramente contestato l’irresponsabilità dei dirigenti aziendali e hanno chiesto, con forza, il ritiro della procedura di licenziamento. È stato ribadito alla Regione Campania che serve un impegno politico concreto per riattivare un tavolo di discussione al Ministero, con la presenza del Presidente De Luca, per trovare soluzioni industriali che tutelino l’occupazione e convincano la multinazionale a mantenere le sue attività sul nostro territorio. Non possiamo accettare che i lavoratori siano lasciati sotto il ricatto della multinazionale, che minaccia i licenziamenti se non vengono accettate le proprie imposizioni. È intollerabile che venga messo in discussione il futuro di tante famiglie senza una reale difesa da parte delle istituzioni locali e nazionali. Ora è il momento di agire senza indugi. Chi ha a cuore il destino di questo territorio e la salvaguardia dei posti di lavoro deve intervenire con urgenza. Se non si fermano subito i licenziamenti, si assisterà a un dramma sociale dalle conseguenze devastanti. Fim, Fiom, Uilm e Failms insieme ai lavoratori, intraprenderanno tutte le azioni necessarie per tutelare i loro diritti e garantire la sopravvivenza del sito industriale.