Un traguardo di straordinaria rilevanza per la comunità scientifica e professionale campana che con il Dottor Giorgio Iodice ha ricevuto il prestigioso FEO Award 2025. Il riconoscimento è stato assegnato dalla Federation of European Orthodontics quale realtà meridionale che si è distinta per innovazione, ricerca e qualità clinica nel campo dell’ortodonzia.
Nel documento che attesta questo riconoscimento si legge che l’oggetto della ricerca ha riguardato la “prevalence of psychosocial findings and their correlation with TMD symptoms in an adult population”. La ricerca ha dunque studiato “la prevalenza degli effetti psicosociali e la loro correlazione con i sintomi dei disordini temporomandibolari in una popolazione adulta”.
Psiche e dolore mandibolare: una correlazione da non sottovalutare
Proviamo ad illustrare su cosa si è concentrata la ricerca grazie al supporto del Dottor Gianluca Iodice, fratello del dottor Giorgio Iodice. Sono insieme da circa venticinque anni e con altri collaboratrici di Studio, rappresentano una realtà professionale tra le più importanti del Sud Italia. Il lavoro evidenzia, in estrema sintesi, l’analisi della prevalenza degli effetti psicosociali – come stress, ansia, depressione o disagio relazionale – e la loro possibile correlazione con i sintomi dei disordini temporomandibolari (DTM) in soggetti adulti.
Con il termine prevalenza, in ambito epidemiologico, si intende la frequenza con cui un determinato fenomeno – in questo caso, gli effetti psicosociali – si manifestano all’interno di una popolazione. Correlare questi effetti con i DTM significa verificare se esista una relazione statisticamente significativa tra l’alterazione dello stato emotivo e la comparsa o l’aggravarsi dei sintomi legati alla funzionalità dell’articolazione temporo-mandibolare. Tale articolazione, che collega la mandibola al cranio, è responsabile di movimenti essenziali come masticare, parlare, deglutire.
Come si è strutturata la ricerca
Lo studio, di tipo osservazionale e trasversale, è stato condotto su campioni adulti rappresentativi (tra i 18 e i 65 anni), reclutati in ambulatori odontoiatrici e mediante questionari online.
Per la valutazione degli effetti psicosociali sono stati utilizzati strumenti standardizzati come il DASS (Depression Anxiety Stress Scales e lo SCL-90-R. Per la diagnosi dei sintomi DTM, si è fatto riferimento al protocollo DC/TMD, riconosciuto a livello internazionale. I partecipanti, oltre a rispondere a domande su ansia, qualità del sonno e abitudini comportamentali, come il serramento dei denti o il bruxismo, hanno descritto l’eventuale presenza di dolore, rumori articolari, tensione mandibolare o difficoltà nei movimenti della bocca.
L’analisi statistica successiva è servita a valutare se, e in che misura, gli effetti psicosociali siano associati a una maggiore incidenza dei sintomi DTM. Il risultato evidenzia che una più che significativa parte dei soggetti con alti livelli di ansia, presenta anche sintomi moderati o gravi di disordine temporomandibolare.
Perché questi studi sono importanti
Dal punto di vista clinico, questi dati suggeriscono che i DTM non dovrebbero essere trattati esclusivamente come disturbi meccanici o posturali. Lo stress, l’ansia, e altri fattori psicosociali possono rappresentare non solo con-cause, ma talvolta fattori scatenanti o aggravanti del dolore mandibolare. Ne deriva l’utilità di un approccio multidisciplinare, che coinvolga non solo dentisti o fisioterapisti, ma anche psicologi e, in certi casi, psichiatri.
Gli aspetti sociali
Dal punto di vista sociale, questi studi contribuiscono a diffondere una maggiore consapevolezza sulla stretta interconnessione tra mente e corpo. Sottolineano l’importanza di riconoscere e gestire il disagio emotivo prima che si trasformi in dolore somatico.
L’importanza del riconoscimento e l’orgoglio casertano
Il riconoscimento, tra i più autorevoli in ambito europeo, mette in luce il valore di un percorso che unisce competenza medica e visione etica della professione. Ma è anche motivo di orgoglio per l’intero territorio casertano, che vede uno dei suoi figli eccellere in un contesto internazionale. Un contributo che aiuta diffondere un’immagine positiva della città attraverso il lavoro quotidiano, la formazione e l’impegno nella sanità.
I fratelli Iodice da una vita insieme
Il Dottor Iodice, fondatore, come già accennato, insieme al fratello Dottor Gianluca dello Studio Odontoiatria Iodice, è da anni punto di riferimento nel settore. Ciò, anche grazie alla collaborazione con i gruppi di ricerca delle Università di Napoli Federico II, di Salerno ed Otago Dunedin (Nuova Zelanda). Il premio, come sottolineato dalla stessa struttura in una nota diffusa, non rappresenta solo un successo professionale, ma anche altro. È il compimento di un sogno collettivo, realizzato con passione, dedizione e lavoro di squadra.
Il messaggio sui social
«Sono momenti che ci ricordano perché ogni giorno scegliamo questa professione: per fare la differenza nella vita dei pazienti e contribuire al futuro della nostra disciplina», si legge nel messaggio diffuso sui social. Ad esso si uniscono i ringraziamenti alla Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) e a tutti coloro che hanno accompagnato questo percorso di crescita sia professionale che umana, destinato a lasciare un segno anche nelle nuove generazioni di ortodontisti.
La nostra intervista
Dottor Iodice, qual è il significato personale e professionale di questo riconoscimento, ottenuto proprio in rappresentanza della sua città e del territorio campano?
Quando ho ricevuto comunicazione che la federazione europea di Ortodonzia aveva premiato il nostro lavoro come migliore ricerca 2024 ho provato gioia ed emozione. La gratificazione è stata ancora maggiore poiché la pubblicazione è stata effettuata con due università campane: l’Università Federico II, con la quale collaboro ormai da tantissimi anni e l’Università di Salerno. Il mio primo pensiero e ringraziamento, non può che andare alla Direttrice Prof. Ambra Michelotti. E, poi, a tutti i colleghi e coautori con i quali ho avuto il piacere di condividere questo Studio e l’onore di condividere il premio. Il lavoro di ricerca difatti, frutto di un duro e lungo lavoro protratto negli anni, è il risultato della direzione e dell’amore per la nostra professione e per i nostri pazienti.
Quali aspetti del suo lavoro ritiene abbiano maggiormente colpito la giuria del FEO Award?
Il lavoro di ricerca rappresenta un punto di svolta importante sull’argomento, confermando l’interazione degli aspetti psico-sociali sui dolori e disturbi che possono interessare i muscoli masticatori e l’articolazione della mandibola. Si tratta di fatti di uno studio basato su popolazione, il che significa che i suoi risultati possono essere considerati espressione reale di ciò che avviene nella popolazione generale, ossia le persone comuni. Non meno importante è l’ampiezza del campione e la sua numerosità. Questi elementi contribuiscono a renderlo quanto più possibile rappresentativo di ciò che avviene realmente nella vita comune. E non sarà di certo passato inosservato la qualità del disegno dello studio di ricerca, dell’analisi statistiche effettuata e dell’accurato flusso di lavoro. Tutto ciò, è stato possibile unicamente grazie alla collaborazione con le due Università, centro d’eccellenza di ricerca.
Quale messaggio sente di voler rivolgere ai giovani professionisti casertani che si affacciano oggi alla carriera odontoiatrica?
Questo tema è a me particolarmente caro e vicino. Sento spesso mie coetanei, o amici e colleghi ancora più giovani, lamentarsi della realtà in cui viviamo. “Sentiamo la necessità di andare altrove per trasferirsi in realtà dove il lavoro e la ricerca possano essere più agevoli”. Questo premio invece vuole testimoniare l’eccellenza delle Università campane e la possibilità di emergere e svolgere al meglio il proprio lavoro anche nel nostro territorio.
Ed è innegabile che le difficoltà siano maggiori, ma la sfida del cambiamento deve partire da noi. Ognuno di noi, con impegno e dedizione, può contribuire al cambiamento e miglioramento del nostro territorio. Alla fine, ne sono certo, il sapore di ogni vittoria e di ogni premio – come quello appena ricevuto – è, e sarà, ancora più dolce, perché non solo è espressione di una crescita personale e professionale ma è anche la rappresentazione di un riconoscimento di tutto il nostro amato territorio.
L’impegno di Belvedere News
Abbiamo affrontato fin qui un tema di grande spessore scientifico. La nostra redazione, in tale direzione, sarà sempre più vicino alla necessità di un’informazione che riguardi anche argomenti spesso trattati solo da riviste specializzate. E opererà in questo modo per il dovere di dare ai nostri lettori una visione ampia e completa del panorama scientifico e del mondo accademico.