Maternità coppie arcobaleno: dove fallisce la Meloni, ci pensa la Corte Costituzionale

-Roma, 22 maggio, sentenza storica n.68/2025 della Corte Costituzionale: “Viene riconosciuta legittima la maternità di entrambe le mamme”. È arrivato il cambiamento anche per l’Italia. Finalmente, anche le coppie di donne omosessuali, possono vivere la felicità di vedersi riconoscere il proprio status di famiglia. Una svolta che, ad oggi, non è estesa agli uomini gay, ma che rappresenta un grande passo avanti, considerando il “veto” che il nostro Paese ha avuto per anni, condizionato soprattutto dal Vaticano. Il governo Meloni dimostra, ancora una volta, di aver fallito, non solo per quanto riguarda: sanità, occupazione giovanile, scuola, tasse, pensioni; ma, com’era prevedibile, anche in tema di diritti civili. Per Giorgia, donna, madre, cristiana, per cui vige il famoso retrogrado motto: “Dio, patria e famiglia”, i figli devono avere una madre e un padre, come se tutto si potesse ridurre a un’unione di “genitali”, concetto inaccettabile. Vogliono farci credere che un nucleo familiare, purchè formato da uomo e donna sia perfetto, dimenticando la percentuale di divorzi, di figli che già crescono in famiglie allargate, perchè il papà e la mamma, magari, hanno un nuovo partner e altri pargoli; dimenticando quante donne eterosessuali siano vittime di femminicidio da parte dei loro compagni, quanti figli vedano il proprio padre tradire, picchiare o uccidere la propria madre. Ci si dimentica che il “buono” e il “cattivo” esistono ovunque, etero o gay. Le persone dovrebbero costituire una famiglia quando si amano, quando si rispettano, quando sono felici. Nessuno menziona mai quante famiglie disastrate esistano, e queste farebbero bene a non procrearsi..Ogni giorno, ci sono ragazzini che crescono in famiglie “naturali”, come piace chiamarle al nostro governo e al nostro Papa, che sono completamente abbandonati, che non hanno attenzioni da nessuno dei genitori, che soffrono perchè il papà e la mamma litigano giorno e notte. Un bambino ha il diritto di crescere in un contesto sereno. La famiglia è amore, non è un nucleo stereotipato, si può essere famiglia con un solo genitore, con i nonni, con uno zio, con i nostri animali domestici, a prescindere anche dalla presenza degli stessi figli. Il paradosso, però, è che tale decisione non è frutto di una politica che ha lottato per l’uguaglianza e per i diritti civili. La Corte Costituzionale ha dichiarato come il mancato riconoscimento di entrambe le figure genitoriali, comporti: “Una violazione dell’articolo 2 della Costituzione, per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile; dell’articolo 3 della Costituzione, per la irragionevolezza dell’attuale disciplina che non trova giustificazione in assenza di un contro- interesse di rango costituzionale; dell’articolo 30 della Costituzione, perché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale e ai conseguenti obblighi nei confronti dei figli”. L’Italia, dunque, torna a svegliarsi, si affaccia all’inizio di una rivoluzione. Rivoluzione che, da tanti anni, ha già interessato moltissimi paesi europei. Mentre il nuovo Papa, si danna per ribadire che non c’è spazio nella famiglia “naturale” per le coppie omosessuali, come se lui potesse capirne qualcosa, e per Giorgia Meloni e il “compagnone” Salvini, gli omosessuali sarebbero da escludere a priori da una società, a detta loro, “civile”; la legge ha dimostrato che non esiste alcuna discriminazione, non ci sono cittadini di serie A e di serie B, ma solo cittadini uguali, aventi i medesimi diritti. Esultano le mamme omosessuali, la felicità non è più negata. La strada da fare è ancora lunga e tortuosa, ma questo è il primo passo di un’Italia che deve, nel 2025, diventare, finalmente CIVILE.