Non si placa la protesta di macchinisti e capotreni del settore ferroviario, neppure a fronte della firma dell’ipotesi di accordo del nuovo contratto delle attività ferroviarie. Cub trasporti, SGB e Assemblea Nazionale PDM/PDB, hanno proclamato una nuova protesta, che presumibilmente bloccherà il trasporto ferroviario in Italia, a partire dalle 21.00 di lunedì 7 luglio, per concludersi alle ore 18.00 di martedì 8 luglio. Il nuovo contratto secondo i sindacati promotori dello sciopero non è riuscito a recuperare appieno la perdita economica per merito di un’inflazione che ha visto erodere sostanzialmente il potere di acquisto degli ultimi anni. Quello che non fa demordere dalla lotta Macchinisti e capitreno, non è solo la perdita sulla parte economica, ma un appesantimento normativo, che a fronte di richieste di alleggerimento da parte del mondo del viaggiante, i sindacati non solo non hanno tenuto conto delle richieste, come affermano i sindacati autonomi, ma sono stati capaci di peggiorarne significativamente la normativa. Per i macchinisti si passa, dalle 10 ore di prestazione lavorativa giornaliera nel periodo 5.00 – 24.00, ad un peggioramento abbassando il limite orario dell’inizio della prestazione lunga di 10 ore, a partire dalle 4 di mattina, ovvero una notte camuffata da svolgere per tutto il periodo lavorativo ad agente solo, ovvero con un solo macchinista alla guida del treno. Un Frecciarossa alle ore 15.00, come dichiarato dai sindacati promotori, può avere alla guida un macchinista che ha iniziato alle 4.00 e si è verosimilmente svegliato alle 3.00. Per i capotreni fermo restando le rivendicazioni economiche, sono state incrementate le vetture da sorvegliare, stando sempre alle indicazioni sindacali di base, ed un solo capotreno deve, con treni che effettuano poche fermate, parliamo anche qui di alta velocità, avere la responsabilità solitaria di un treno intero con su cui viaggiano centinaia. La questione si fa sempre più cruenta in quanto i sindacati firmatari, non hanno tenuto conto in alcun modo delle richieste di accomodamento normativo dei lavoratori, inoltre si fanno carico di ratificare l’ipotesi di accordo, qualora nel referendum indetto nei giorni dal 2 al 4 luglio dovessero vincere i SI. Un esito favorevole ai sindacati, quasi scontato, dato che il malcontento è vissuto solo da macchinisti e capitreno, che rappresentano una percentuale di lavoratori troppo esigua rispetto al totale dei ferrovieri. Si va quindi avanti con la lotta che coinvolgerà, trasporto Alta Velocità, Intercity e regionale, che riguarda: Trenitalia, Italo, Trenord ed altre aziende del trasporto ferroviario. Nel trasporto regionale restano valide le fasce di garanzia dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 18.00 alle 21.00, mentre per la lunga percorrenza si possono consultare i siti delle aziende di traporto per verificare quali sono i treni garantiti. In contemporanea anche le sigle Filt Cigl, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno proclamato uno sciopero, che riguarda il mondo del trasporto merci di Captrain, la società di trasporto merci ha comunicato: “Durante le ore dello sciopero potranno verificarsi disagi, ritardi o interruzioni nei servizi di trasporto ferroviario merci, impegnandosi a garantire il massimo sforzo per ridurre l’impatto dello sciopero e assicurerà i servizi minimi essenziali, come previsto dalla normativa vigente.