“È inaccettabile che, con l’arrivo dell’estate e dei turisti, le nostre spiagge si trasformino in discariche a cielo aperto. Il litorale casertano, già provato da anni di incuria, merita rispetto e soprattutto una strategia seria di riqualificazione ambientale e turistica.” Così interviene Del Rosso, commentando l’ennesimo scenario di degrado documentato nei giorni scorsi su diverse testate locali.
Le immagini di arenili disseminati di rifiuti, pannolini, bottiglie, stoviglie di plastica e resti alimentari sono lo specchio di una gestione approssimativa e ormai del tutto inefficace. “Un territorio che vuole puntare sul turismo – continua Del Rosso – non può permettersi simili spettacoli. È necessario che le amministrazioni comunali si sveglino e adottino misure strutturali, non solo affidandosi al prezioso volontariato delle associazioni locali, ma investendo davvero in servizi, decoro e prevenzione.”
Il problema, secondo Del Rosso, è duplice: da un lato la totale assenza di controlli e sanzioni contro i comportamenti incivili, dall’altro la mancanza di una visione organica per il rilancio del litorale.
“Senza una regia unitaria tra comuni costieri, enti provinciali e regionali, il nostro mare continuerà a essere una risorsa dimenticata, buona solo per qualche foto da postare a luglio e da dimenticare a settembre.”
Da tempo Del Rosso chiede la creazione di un piano integrato per la valorizzazione della fascia costiera casertana, che vada oltre gli annunci e si traduca in atti concreti: mappatura delle criticità, incremento della raccolta differenziata, installazione di contenitori per i rifiuti, campagne educative e controlli veri sulle spiagge.
Oltre a proposte di ampio respiro da mettere allo studio delle istituzioni, come la tangenziale del mare e il rilancio del porto turistico per la creazione di un nuovo salone nautico a Castel Volturno.
“Il turismo non può crescere se prima non si garantisce il rispetto del territorio. E il rispetto nasce anche dal buon esempio delle istituzioni. È ora che le amministrazioni locali prendano posizione con atti chiari, e che lo Stato torni a farsi sentire dove oggi regna il silenzio.”