Don Mimì Dragone: Il Cuore Spirituale di Marcianise

Nel mese di settembre, quando la città di Marcianise si veste di memoria e gratitudine, il pensiero corre a una figura indimenticabile: Don Mimì Dragone, fondatore del Santuario di Nostra Signora di Fatima, guida spirituale, amico e padre per intere generazioni.

Le Origini e la Vocazione

Don Mimì Dragone nacque il 13 settembre 1942 a Limatola, un piccolo borgo che ha dato i natali a un uomo destinato a lasciare un segno profondo nella storia religiosa e sociale del territorio. Fin da giovane sentì forte la chiamata al sacerdozio, e con dedizione assoluta si mise al servizio di Dio e della comunità.

La Fondazione del Santuario: Mattone su Mattone

Nel 1975, Don Mimì avviò la costruzione del Santuario di Nostra Signora di Fatima a Marcianise, un’opera nata dalla fede e dalla volontà condivisa con i cittadini. Ogni pietra posata era frutto di sacrificio, amore e collaborazione. Il Santuario non è solo un edificio: è il simbolo di un sogno realizzato, di una comunità che si è stretta attorno al suo pastore.

Parroco, Professore, Padre Spirituale

Don Mimì fu parroco instancabile, professore di religione presso l’Istituto Giordani di Caserta, e soprattutto padre spirituale per centinaia di fedeli. Sempre disponibile, con il sorriso pronto e la parola giusta, sapeva ascoltare, consolare, guidare. Era l’amico che non giudicava, il sacerdote che non si risparmiava mai.

La Messa dal Balcone: Pasqua nel Tempo del Covid

Durante la Pasqua del 2020, nel pieno della pandemia, Don Mimì celebrò la messa dal balcone di casa sua in via O. Vecchi a Marcianise. Nella sua omelia disse:
> “Il Creatore ha fatto all’umanità una proposta di vita e di amore, mentre l’umanità spesso risponde con odio, violenza, vizio e sopruso. L’epidemia insegna che è necessario scegliere la vita e non la morte. È indispensabile usare le proprie risorse solo a favore della vita, per difenderla e salvarla, sempre e dovunque”.
Con queste parole, manifestò la sua vicinanza sacerdotale alle famiglie sofferenti e augurò a tutti, sotto la protezione del Risorto, ogni bene fisico e spirituale. Un messaggio che i fedeli accolsero con commozione e speranza.

Il Sogno della Sala del Commiato

Negli ultimi anni della sua vita, Don Mimì aveva avviato il progetto per una Sala del Commiato, uno spazio pensato per accogliere le famiglie nel momento del distacco dai propri cari. I lavori iniziarono, ma non furono mai completati. Quel sogno, però, resta vivo nel cuore della comunità, come promessa e desiderio condiviso.

Il Sacerdote dei Lavoratori

Durante la costruzione del Santuario, Don Mimì non si limitava a dirigere: lavorava fianco a fianco con muratori e volontari, portando sacchi di cemento, sollevando travi, incoraggiando con il sorriso. Era il sacerdote che si sporcava le mani, che conosceva il valore del sacrificio e lo viveva ogni giorno.

Un Ricordo Che Non Si Spegne

Oggi, a distanza di anni dalla sua scomparsa, Marcianise lo ricorda con affetto e gratitudine. Ogni pietra del Santuario parla di lui. Ogni preghiera sussurrata tra le navate porta il suo nome. Don Mimì Dragone non è solo un ricordo: è una presenza viva, un esempio di fede, dedizione e amore per il prossimo.

Che il suo spirito continui a guidare la comunità, e che il suo sogno di una chiesa aperta, accogliente e viva possa ispirare le generazioni future.
Grazie, Don Mimì. Per tutto. Sempre.