Siamo all’inizio dell’anno scolastico e i docenti vivono una vera e propria via crucis nel vedersi assegnati alle varie classi. Troppo spesso, non viene rispettata la continuità didattica o vengono meno i criteri mediante i quali si decide di assegnare una classe a un docente piuttosto che a un altro. Il risultato è un caos e soprattutto, il proliferarsi di un sistema soggetto a corruzione. Nepotismo, conoscenze personali, preferenza verso alcuni docenti solo perché del “posto”, e declassamento dei “non favoriti”. Ogni anno, l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) registra un incremento di segnalazioni a riguardo, denunciando situazioni, a dir poco, discutibili. Manca la trasparenza dei criteri previsti durante il processo di assegnazione delle classi. Tante sono le scuole in cui, tali criteri, non vengono assolutamente resi pubblici. L’Anac sottolinea, inoltre, che secondo la sentenza della Corte di Cassazione n. 11548 del 15 giugno 2020, risulta illegittima un’assegnazione stabilita unicamente dal dirigente scolastico senza consultare il Collegio o il Consiglio d’Istituto. Anche in tale occasione, i docenti si ritrovano senza diritti, senza tutele e vittime di sopraffazioni.