Greta Thunberg, la famosa attivista svedese a bordo della Flotilla, è stata maltrattata. Anche testate estere come The Guardian riportano la notizia.
Gli attivisti presenti al momento della cattura hanno descritto il trattamento riservato alla giovane attivista.
I militari israeliani, stando a quanto riporta il giornalista turco Ersin Celik, hanno preso di mira Greta proprio per la sua notorietà, umiliandola davanti a tutti: bendata, ammanettata, trascinata a terra e costretta a baciare la bandiera israeliana.
La detenzione non è stata migliore: scarsità di cibo, niente acqua e cella infestata di cimici.
Il fatto, grave già di per sé, diventa doppiamente crudele considerando che Greta è autistica.
In tutto il mondo, a cominciare dall’Italia, sono partite manifestazioni di solidarietà con cortei immensi, mentre i governi europei per lo più tacciono.
Ciò, tuttavia, non ha minimamente intaccato l’arroganza di Bezalel Smotrich.
Il Ministro delle Finanze israeliane, infatti, ha commentato l’assalto alla Flotilla come atto dovuto, a sfregio del diritto internazionale.
In un post su X, datato 2 ottobre 2025, cioè a poche ore dall’assalto, Smotrich dichiara che “Le leggi non si applicano agli ebrei. Questa è la differenza tra il popolo eletto e gli altri”.
Non esistono definizioni adeguate verso questi deliri da “popolo eletto”: gli ebrei ortodossi, ad esempio, condannano da sempre il sionismo.
Norman Finkelstein, politologo ebreo, tuona da anni contro il trattamento riservato alla popolazione palestinese.
Come definire, tra l’altro, i militari del sedicente “esercito più etico al mondo”: pazzi fanatici e deliranti? Violenti repressi?
L’assalto notturno alla Flotilla e la cattura, con conseguente arresto indiscriminato, di tutti gli attivisti partecipanti non rientrano nel “diritto alla difesa”: si tratta, bensì, di un atto che crea “forti dubbi di legalità” come riportato anche dal sito italiano “La legge per tutti”.