Si è svolta questo pomeriggio, sabato 11 ottobre 2025, la conferenza stampa riguardanti la riqualificazione delle cave presenti sul territorio di Valle di Maddaloni e Caserta.
Presenti nell’aula consiliare “Sant’ Antonio Abate” del comune di Valle di Maddaloni, oltre ai rappresentanti del Comitato No Cave, il Sindaco dott. Francesco Buzzo con tutta l’amministrazione comunale, le associazioni e tutti coloro che hanno appoggiato questa iniziativa.
Dopo i saluti istituzionali da parte del Sindaco, a prendere la parola è stata Grazia Bergantino, presidente del comitato, la quale ha ringraziato il Sindaco per l’ospitalità e per aver accolto e condiviso la nostra causa fin dall’inizio.
Poi, ha esposto tutto l’iter che con fatica e non poca ostilità che hanno affrontato affinché si giungesse ad un esito che, più volte, era dato a sfavore del Comitato.
Di seguito le sue parole.
Oggi possiamo finalmente dire che la voce del territorio è stata ascoltata.
Abbiamo difeso con impegno concreto e non a chiacchiere, un principio semplice ma fondamentale: la tutela del territorio deve prevalere sugli interessi economici.
Per chi non conoscesse la questione, parliamo di due cave diverse, ma adiacenti. Le conferenze dei servizi del 18 e 23 settembre si sono concluse con un esito chiaro:
– improcedibilità per la prima istanza,
– parere negativo per la seconda,
entrambe relative ai progetti di riqualificazione ed escavazione.
L’esito negativo per i due progetti delle due società non era per nulla scontato.
Un risultato che non arriva per caso, ma che è frutto di mesi di impegno, di studio, di partecipazione e soprattutto di amore per questa terra… è a dimostrazione che le battaglie si possono vincere anche se sembrano perse in partenza!
Facciamo un passo indietro…Succede che, in piena estate, il PD d Valle di Maddaloni, si accorge dall’albo Pretorio del Comune di Valle di Maddaloni, della convocazione di una Conferenze di Servizi, presso il Genio Civile di Caserta, per uno dei due progetti di “riqualificazione cava” (1–15 luglio 2025); il 24 luglio abbiamo organizzato una assemblea pubblica molto partecipata nell’oratorio parrocchiale presente sul territorio per discutere del futuro delle cave e del coinvolgimento del nostro paese.
Pochi giorni dopo, il 31 luglio, abbiamo costituito il Comitato “No Cave”, ufficialmente registrato il 1º agosto.
Abbiamo iniziato a studiare gli tutti atti e come Comitato “No Cave”, abbiamo sempre creduto che difendere l’ambiente non sia un atto ideologico, ma un gesto di responsabilità collettiva.
Hanno aderito l’amministrazione comunale e la minoranza, i partiti politici – il Partito Democratico Valle e Caserta – insieme a tutte le associazioni del territorio: dalla Pro Loco all’associazione sportiva, ci siamo quindi preparati alle due conferenze 5 e 8 agosto, uscendone infranti e non avendo molte speranze.
Intanto, si uniscono alle nostre idee e ai nostri valori il Comitato di quartiere Centurano Cerasola, che ha organizzato, grazie alla disponibilità del parroco don Nicola Lombardi, un paio di incontri pubblici per informare i residenti, quindi anche la Chiesa; infatti il vescovo di Caserta, Mons. Lagnese, in una sua nota molto incisiva ha definito il territorio dei Tifatini “uno spettacolo spettrale di cave”, già descritte dal suo predecessore, Mons. Nogaro, come un “girone infernale”.
Nello stesso periodo abbiamo informato con formali istanze scritte e sollecitato gli Enti preposti ai controlli (ASL Caserta, Arpac Caserta, Comune di Caserta, forestale di Caserta, autorità di bacino) e, prima ancora, abbiamo informato con degli scritti dettagliati evidenziando il pericolo e l’urgenza di intervenire la Regione Campania, il Prefetto di Caserta, i Commissari Prefettizi di Caserta
Addirittura nella notte tra il 6 e 7 è stata inviata una pec al Presidente del Consiglio Regionale della Campania; in questa occasione il Presidente Oliviero, il 7 agosto, fece uscire la notizia sull’ANSA in piena Conferenza di Servizi, accogliendo l’istanza di allarme del Comitato.
In sede di Conferenza dei Servizi del 18 e 23 settembre, è stata determinante la partecipazione della Soprintendenza e, soprattutto, della Reggia di Caserta che ha dato parere negativo per la presenza, nelle vicinanze del sito di cava, del tracciato dell’acquedotto Carolino che scorre nella sottostante galleria. In particolare alla Conferenza dei Servizi del 23 Settembre è intervenuta il direttore Tiziana Maffei che ha dichiarato che sono stati richiesti dei fondi PNRR proprio per studiare e valorizzare l’intero tracciato dell’Acquedotto Carolino. Sarebbe un controsenso utilizzare quei fondi e contemporaneamente consentire simili attività che con vibrazioni dovute alle sollecitazioni del suolo potrebbero danneggiare l’acquedotto, sito UNESCO.
Ritornando alla conferenza del 18 era presente anche il Comune di Valle di Maddaloni che ha presentato il certificato di destinazione urbanistica prodotto dall’ufficio tecnico, che vincola con uso civico la particella n. 46, particella che riguarda l’ingresso alle cave posto nel territorio Vallese. Inoltre, il Consiglio Comunale, con delibera n. 22 del 29 agosto 2025, ha espresso diniego all’attività di estrazione nella cava.
Il Comitato e il Comune hanno anche segnalato la vicinanza alle cave, oltre che dei Ponti, anche dei Torrini, del tracciato dell’Acquedotto Carolino e della presenza di due pozzi, collegati alla rete idrica del comune, che le attività estrattive potrebbero danneggiare.
Con la delibera di Giunta n. 60 del 4 settembre 2025, è stato adottato il catasto degli incendi boschivi, che individua le particelle percorse dal fuoco dal 2018 al 2023, costituendo così vincolo inderogabile (la norma prevede il divieto di attività in caso di incendi per i successivi 15 anni dall’evento), e nei 60 giorni successivi, fino al 4 dicembre, sarà importante approvare definitivamente i vincoli in Consiglio Comunale — l’organo rappresentativo della comunità locale.
Nel frattempo, il Consiglio Regionale, il 2 ottobre, ha approvato l’emendamento a firma Oliviero alla legge regionale 54/1985, che sancisce il divieto di apertura di nuove cave e di ampliamento di quelle esistenti nei siti più fragili della provincia di Caserta, in particolare nella zona dei Monti Tifatini.
Anche questo risultato non è un caso…infatti come Comitato e come Amministrazione, siamo stati presenti anche all’audizione del 28 agosto, convocata dalla IV Commissione consiliare permanente (Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti), relativa al disegno di legge “Disposizioni in materia di estrazioni dai corsi d’acqua, riqualificazione delle cave e contributi e polizze per attività estrattive”. Il comitato ha anche presentato delle osservazioni puntuali grazie all’avvocato Iolanda Coscia.
Questo, per noi, non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
Il parere negativo e l’improcedibilità non significano che possiamo abbassare la guardia.
Al contrario: ora inizia la fase della vigilanza civica, perché sappiamo che i progetti respinti oggi possono ripresentarsi domani, sotto altre forme e in altri luoghi.
Per questo, come Comitato Civico, continueremo a monitorare, informare e partecipare ai tavoli istituzionali con spirito costruttivo.
Desidero ringraziare tutti il comitato innanzitutto
– i cittadini e le associazioni che hanno firmato, partecipato e manifestato;
– i tecnici, Lorenzo Langella e Domenico Dell’Anno, e i legali, Coscia e Corsini, per la loro competenza;
– Raffaella Coscia, la nostra vicepresidente;
– le associazioni ambientaliste e i Comitato di quartiere Centurano Cerasola, Francesca e Rita, che hanno condiviso questa battaglia;
– e naturalmente l’Amministrazione Comunale, e in particolare il Sindaco, che ha avuto il coraggio di esprimere un parere coerente con la tutela del bene comune.
Continueremo a lavorare con la stessa determinazione, convinti che il progresso vero non scava, ma costruisce comunità.
Grazie a sua presenza, il suo sostegno e il suo impegno concreto sono stati un segnale importante: significa che le istituzioni scelgono di stare accanto ai cittadini nella difesa del territorio e nella cura del bene comune.