209 anni di storia del Corpo di Commissariato dell’ Esercito Italiano.

Ci sono ingranaggi che, pur muovendosi spesso lontano dai riflettori della prima linea, sono essenziali affinché l’intera macchina della Difesa possa operare. Oggi, l’Esercito Italiano celebra una di queste colonne portanti: il Corpo di Commissariato, che taglia il prestigioso traguardo dei 209 anni di storia. Non si tratta solo di una ricorrenza formale, ma della celebrazione di un’evoluzione continua che, dal 1816 a oggi, ha mantenuto costante le risorse umane, finanziarie e materiali della Forza Armata, garantendo sostenibilità e legalità in ogni teatro operativo.

Per comprendere la portata di questa eredità, è necessario volgere lo sguardo all’alba della Restaurazione, quando la lungimirante visione di Re Vittorio Emanuele I di Savoia gettò le fondamenta di questa architettura istituzionale. Con le Regie Patenti del 1816, il Sovrano istituì l’Intendenza Generale e l’Azienda Generale di Guerra; in quel gesto fondativo risiedeva la consapevolezza moderna che nessun esercito, per quanto valoroso, potesse sussistere senza un’amministrazione solida e una logistica infallibile. Da quel momento, attraverso l’epopea risorgimentale che portò all’Unità d’Italia, fino al fango delle trincee della Grande Guerra e ai complessi fronti del secondo conflitto mondiale, gli appartenenti al Corpo sono stati i custodi del benessere del soldato, affrontando sfide titaniche per vestire, nutrire e amministrare milioni di uomini, spesso operando nell’ombra e in condizioni di estrema precarietà.

È in questi secoli di servizio ininterrotto che si è forgiato il motto “Bene Gerendo Agimus”, una sintesi latina che non è mero ornamento araldico, ma una vera e propria dottrina operativa: il motto riassume il concetto di responsabilità, diligenza e integrità nell’esercizio delle proprie funzioni, sottolinea che l’azione non è sufficiente da sola, ma deve essere sempre guidata da una gestione corretta, efficace ed etica. Questa vocazione si è evoluta nel tempo, attraversando una trasformazione epocale nel 1998, anno che ha segnato una vera e propria rivoluzione organizzativa con la fusione del Corpo di Amministrazione e del Corpo di Commissariato. Tale unificazione ha dato vita a un’unica, prestigiosa realtà, simboleggiata dalla mostrina dai colori blu e violetto, che oggi fonde perfettamente le competenze amministrative, contabili e logistiche.

Duecentonove anni non sono dunque solo un traguardo cronologico, ma la misura di una promessa mantenuta ogni giorno verso il Paese. Mentre il mondo militare accelera verso nuove sfide tecnologiche, il Corpo di Commissariato resta il punto fermo, quel connubio di rigore e dedizione che assicura all’Esercito la sua risorsa più preziosa: la capacità di durare nel tempo. Dietro ogni operazione complessa, c’è la storia di un’istituzione che non cerca la gloria della ribalta, ma trova il suo onore più grande nella consapevolezza di essere, ieri come oggi, l’anima logistica e giuridica uno dei pilastri fondamentale della Forza Armata.

Foto in copertina di Amato Iuliano vincitrice del contest fotografico #logisticanews