Emesse ordinanze di custodie cautelari per due fratelli

Nella mattinata odierna, in Casal di Principe (CE) e Voghera (PV), personale del Nucleo Investigativo
Carabinieri di Perugia, con l’ausilio di militari dei Comandi Arma territorialmente competenti, ha dato
esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal
G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli a carico di due fratelli originari di Casal di
Principe (CE), ivi residenti, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di induzione a non rendere
dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità Giudiziaria con il riconoscimento delle
circostanze aggravanti per reati connessi ad attività mafiose.
Il provvedimento cautelare giunge al termine di un’articolata attività di indagine condotta dai
Carabinieri di Perugia in seno ad altro procedimento penale instaurato presso quella Procura della
Repubblica, per associazione -finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
In tale contesto era coinvolto un soggetto, tratto in arresto in flagranza di reato poiché, al confine con la
Francia, nel marzo 2023, era stato trovato in possesso dai militari perugini di 35 kg di stupefacente del
tipo eroina e cocaina.
Lo stesso, conseguentemente, aveva deciso di collaborare con la giustizia e riferire in merito alle illecite
attività delittuose poste in essere dal sodalizio sottoposto ad indagini, nel cui ambito era emerso anche
uno dei due germani, già destinatario, come il predetto, di provvedimento cautelare in carcere emesso
dall’A.G. di Perugia, eseguito nell’aprile nel 2024, ed attualmente ristretto nel carcere di Voghera (PV).
Nel corso delle successive indagini emergevano una serie di condotte illecite attuate nell’arco temporale
ricompreso tra il maggio 2024 e giugno 2025 periodo in cui uno degli indagati, benché ristretto presso
una struttura carceraria, in quanto elemento di vertice del clan dei Casalesi, avvalendosi della
collaborazione del fratello non detenuto, aveva fatto recapitare al collaboratore di giustizia 8 (otto)
missive dattiloscritte e manoscritte dal contenuto intimidatorio. Le lettere inoltrate avevano lo scopo di
indurre il destinatario a non rendere dichiarazioni o a renderle mendaci in favore dell’uomo detenuto in
quanto, appunto, coimputato nel citato procedimento per associazione finalizzata al traffico
internazionale di sostanze stupefacenti, approvvigionate all’estero e destinate alle piazze di spaccio di
Perugia ed altre realtà territoriali nazionali.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, che gli odierni indagati
sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata con
contraddittorio limitato alla fase delle indagini preliminari e che il Giudice della fase processuale
potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.