Massimo Giletti colpito da un ex agente dei servizi segreti durante un’intervista

Un’aggressione in pieno centro a Roma ha visto protagonista il conduttore tv e giornalista Massimo Giletti. L’episodio è avvenuto in via del Corso, nel centro storico della capitale, mentre Giletti stava tentando di intervistare l’uomo, ex dei servizi segreti, nell’ambito del suo lavoro per il programma Lo Stato delle Cose su Rai3.  Dopo alcuni minuti di domande, l’intervistato ha perso la calma e ha sferrato un pugno al volto di Giletti. La scena è stata ripresa dalla troupe della trasmissione e, secondo quanto annunciato, il video integrale dell’aggressione andrà in onda nella puntata in prima serata.

 

 

 

Contesto dell’inchiesta

La domanda che Giletti stava cercando di porre riguardava un elemento finora poco approfondito nella vicenda Orlandi: un presunto coinvolgimento di persone a lei legate, in particolare lo zio, e l’anomalia secondo cui quest’ultimo sarebbe stato pedinato dalle forze dell’ordine, ma contemporaneamente avvisato da soggetti vicini ai servizi. Secondo l’inchiesta, l’ex agente che lo ha aggredito sarebbe collegato, in passato, a un’altra figura centrale dell’indagine: un uomo, ormai deceduto, che avrebbe avvertito Meneguzzi del pedinamento. Questo “avviso” rappresenterebbe uno degli aspetti ancora irrisolti e controversi del caso. 

La reazione di Giletti

Giletti ha dichiarato di non essere stato sorpreso dall’aggressione, definendola come “uno dei rischi del mestiere” quando si affrontano vicende scomode. Ha anche spiegato che, pur essendo stato colpito, non ha reagito con violenza: una decisione che, a suo avviso, avrebbe potuto complicare ulteriormente la situazione. Infine, ha affermato che continuerà l’inchiesta, deciso a fare luce su quel “punto interrogativo” riguardo al pedinamento e all’avvertimento ricevuto da Meneguzzi. 

Cosa succederà ora

Il filmato che riprende l’aggressione, secondo quanto dichiarato, sarà trasmesso nella puntata odierna di Lo Stato delle Cose. Probabilmente, l’episodio rilancerà molte delle domande ancora aperte sul caso Orlandi, in particolare sul lato delle responsabilità e delle anomalie nelle azioni dei servizi. Allo stesso tempo, l’aggressione pone nuovamente l’attenzione sui rischi cui vanno incontro i giornalisti d’inchiesta quando si confrontano con soggetti scomodi: un tema già dibattuto in passato, ma che oggi assume un rilievo concreto.