“Trasformazione non convenevole a livelli pensionistici”. Luisa Pietropaoli dalla Flc CGIL racconta la sua storia e quelle dei suoi colleghi docenti.

di Alessandro Fedele 

Una lunga storia che inizia a Caserta e che “finisce” a Brescia per la Prof.ssa Luisa Pietropaoli, costretta a lavorare a Brescia anche se residente a chilometri di distanza dal lavoro e per di più con una particolare situazione personale.

Vediamo l’intervista rilasciata.

  • Adesso mi trovo a parlare con una sindacalista che a settembre riprenderà le sembianze di una Professoressa pendolare. Cosa sente di esprimere in proposito? –

 

  • Diciamo che la mia è, come diceva, una situazione scomoda per la mia famiglia, in primis, e per me che devo vivere lontana da casa. Mi diceva che ora lei parla con una sindacalista e non con un docente, perciò le risponderò prima da sindacalista della CGIL.

 

  • Mi consenta di farle prima una domanda. A Caserta esiste una realtà particolare collegata agli insegnanti e alle assunzioni? –

 

  • Ovviamente si. A Caserta la scuola primaria vede dei numeri spaventosi, se osservati dal punto di vista dell’assunzione pubblica. Stiamo parlando di un numero di assunti, in provincia, pari a 19 insegnanti per la primaria. 52000 erano le persone da impiegare ma le percentuali e il numero di assunti dice ben altro. Il 30% di queste 52000 persone è impiegato nella mobilità; il 60% sono gli assunti e quindi i 19 insegnanti in provincia di Caserta per la scuola primaria e il 10% sono quelle persone passate di ruolo.

 

  • Lei, Prof.ssa, sa bene che la risposta proveniente dagli uffici competenti dice che non ci sono posti numerosi in Provincia perché non c’è natalità e mancano le prospettive per mandare in pensione i lavoratori delle scuole. Conviene con queste affermazioni? Ha una soluzione da proporre? –

 

  • Io non posso convenire sul discorso delle pensioni, siccome tutti sanno che dal Ministero non arrivano idee chiare per riuscire a risolvere il problema pensioni. La mia proposta può essere un problema per qualcuno. Si tratta di una trasformazione, in toto, dell’organico di fatto in organico di diritto.

 

  • La sua idea è sicuramente convenevole per sistemare quella percentuale tagliata fuori dalle assegnazioni di sedi lavorative e nel precariato da anni. Però sappiamo anche che questa trasformazione non è conveniente a livelli pensionistici. –

 

  • Dimenticavo poi che Caserta ha tante precedenze con i lavoratori in CCNI e quindi beneficiari della legge 104.

 

  • Vorrei ora discutere della sua situazione lavorativa, dal momento che lei si trova lontana un certo numero di chilometri da casa. –

 

  • Alle spalle ho ben 23 anni di precariato. L’anno scorso sono entrata in ruolo, quindi “possessore di sede”, costretta a muovermi da Caserta a Brescia per lavorare. Sono in causa con il MIUR al tribunale di Brescia.

 

  • È vero che la sua causa è stata rinviata ben 4 volte e per giunta a Brescia, sempre lontana da casa sua? –

 

  • Si! Tutto questo perché il Giudice è uberato di lavoro, tanto da non poter esaminare i documenti prodotti dall’ufficio legale della FLC CGIL che segue la mia causa, curata dall’Avvocato Gianluca Corriere.

 

  • È chiaro, Sig.ra Pietropaoli, che la sua è una delle tante situazioni complesse causate dal MIUR. Grazie per l’intervista che ci ha concesso. Buona fortuna!