Pillole di Cronaca. Pacco alla Camorra

Pacco alla Camorra
Antonio Pisascia, un imprenditore di Caserta, ha deciso di raccontare all’inviato del Tg2, Valerio Cataldi, la sua storia. Antonio Pisascia racconta: “Mi sono ribellato al pizzo, causa ch ha scaturito la perdita della fabbrica, incendiata dai camorristi, ho dovuto condividere la mia disperazione con i miei familiari, e chiedere una scorta.” Questo è brevemente quello che racconta. Antonio Pisascia, ha deciso di tirare un “PACCO ALLA CAMORRA”, dopo essersi incontrato con gli operatori della Nco(Nuova Cucina Organizzata), un’attività imprenditoriale, in cui sono coinvolte 16 imprese, divise in cooperative sociali, imprese che hanno denunciato il racket, associazioni e il Comitato Don Peppe Diana. Questa attività imprenditoriale, ha lo scopo di produrre economia legale, proprio nei luoghi che erano simbolo di camorra, ora restituite alle Istituzioni, tramite la confisca dei beni operata dalla Stato, e inserire le persone lavorativamente. Inoltre ogni cittadino che vuole contribuire per il bene della legalità, può acquistare il “PACCO ALLA CAMORRA”, oppure promuovere la vendita. Antonio Pisascia, è stato premiato dall’Associazione Articolo 21, per il coraggio di denunciare, di restare nella sua terra nonostante le minacce di morte. Questo progetto ha portato un cambiamento sociale e non ci può che far piacere. Dire “No” alla Camorra si può, bisogna solo intraprendere la strada della legalità! GIOVANNI RAIMONDO