ALCUNI DATI SUI MUSEI LA CAMPANIA NON SFIGURA

DI GIANCLAUDIO DE ZOTTIS

 

Numeri in crescita, percentuali favorevoli: anche il 2017 è stato un anno di record per i musei campani e fa seguito al boom registrato nel 2016, quando si raggiunsero gli 8.075.331 di accessi nei siti culturali campani (14,2 per cento in più sul 2015), sugli oltre 44,5 milioni rilevati in Italia.
Anche nel 2017 la Campania è al secondo posto in Italia per visitatori (superando con 8,5 milioni di nuovo la Toscana), con tassi superiori al 20-25 per cento in più. Fermo, al primo posto, il Lazio coi suoi 20 e più milioni di turisti dell’arte.

Pompei e Reggia di Caserta si avviano a restare saldamente nella top 10 dei siti italiani con più ingressi, seguiti dal Museo archeologico nazionale, che si contende proprio il decimo posto con la Galleria borghese di Roma. Non solo: molti altri monumenti, che pure vantano grosse percentuali di crescita, guadagnano posizioni tra i primi quaranta musei nazionali. Vincitori indiscussi, come sempre, sono gli scavi di Pompei (secondi in Italia soltanto al Colosseo): nell’anno appena trascorso sfiorati i 3,5 milioni di ingressi, come predetto dal direttore generale Massimo Osanna.

C’è poi un vero e proprio exploit a Ercolano, la cui nuova direzione di Francesco Sirano ha registrato un incremento da 437.107 a più di 486mila. Ottimo anche il 2017 di Paestum, il cui Parco archeologico guidato da Gabriel Zuchtriegel supera le 440mila presenze (383mila nel 2016). Numeri senza precedenti sono quelli della Reggia di Caserta (nono posto nel ranking nazionale, sotto al Museo egizio di Torino): se a ottobre sono stati raggiunti gli ingressi dello scorso anno (683mila), a dicembre si sono superati gli 800mila.

Spostandosi a Napoli, i record proseguono: il 21 dicembre, il Mann, diretto da Paolo Giulierini, ha superato il suo obiettivo di 500mila accessi. Sorride anche Sylvain Bellenger, orgoglioso dei 229.240 arrivi a Capodimonte (a cui si aggiungono quelli del Real Bosco, più di un milione e mezzo): il 27 per cento in più rispetto ai 180.705 dell’anno passato. «Sono molto lieto di notare come ormai Capodimonte cresca quasi del trenta per cento ogni anno – dice Bellenger – ma un luogo come questo, con una collezione così unica e importante, meriterebbe almeno il triplo dei visitatori. Il museo aumenta la sua popolarità nonostante ostacoli notevoli, come la mancanza di servizi per raggiungerlo e la scarsa visibilità della navetta, che abbiamo creato nell’aprile del 2016 e che ci porta il 15 per cento dei visitatori. Chiediamo anche per questo 2018, una segnaletica migliore in città».