SANITA’ IN CAMPANIA.Trapianti pediatrici Monaldi. Borrelli. Entro l’estate saranno ripresi i trapianti, ma c’è un calo nazionale per mancanza di organi adatti

“Ho avuto ampie rassicurazioni dal direttore Giuseppe Matarazzo che entro l’estate sarà di nuovo possibile fare trapianti di cuore ai bambini nel Monaldi, ma, nel frattempo, si continuerà a garantire la piena assistenza a quei piccoli pazienti che devono subire o hanno subito un trapianto di cuore”.
Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, per il quale “bisogna fare tutto il possibile per dare la necessaria assistenza ai bambini che devono affrontare un’operazione complicata quale è quella del trapianto del cuore”.
“Purtroppo, al di là della sospensione imposta al Monaldi, il numero di trapianti di cuore, pediatrici e non, è in continuo calo nonostante l’aumento di donatori perché, innalzandosi l’età media dei donatori, è sempre più difficile trovare cuori adatti a un trapianto, visto che quello cardiaco è l’organo che, più di ogni altro, viene danneggiato dal passare degli anni” ha concluso Borrelli.

Sono preoccupati i genitori dei bimbi trapiantati di cuore e danno appuntamento per domani, davanti alla sede del Monaldi, per continuare la loro protesta.
Il Comitato dei genitori dei piccoli trapiantati chiede le dimissioni dei vertici delle due unità operative. “Per dissidi e conflitti interni le attività sono sospese – dice Dafne Palmieri, rappresentante del Comitato – non crediamo che sia un comportamento deontologicamente corretto”. “Siamo ancora più preoccupati dopo la diffusione della notizia secondo cui domani ci sarà una riunione nella sede dell’Azienda dei Colli – spiega – parlano di ‘definizione di un modello organizzativo integrato’, ma in realtà questo modello è stato già deliberato, prima nel dicembre 2016, successivamente con una integrazione del novembre 2017”. Palmieri, mamma di un ragazzino trapiantato, evidenzia che “le unità operative presenti ad ora al Monaldi non sono sufficienti per la presa in carico, da prima del trapianto, dei piccoli pazienti”.