SAN NICOLA LA STRADA. Tramontano (FdI), intervenga l’Esercito per la gravissima carenza di sangue in quattro regioni

SAN NICOLA LA STRADA

Tramontano (FdI), intervenga l’Esercito per la gravissima carenza di sangue in quattro regioni

SAN NICOLA LA STRADA – “La bacheca Sistra, che monitora le richieste regionali, ha segnalato una carenza di oltre 800 sacche di sangue in quattro regioni: Campania, Lazio, Toscana, Basilicata“. È quanto ha comunicato il Centro nazionale sangue (Cns) dell’Istituto Superiore di Sanità che ricorda la necessità di “programmare una donazione” e di aver “allertato le associazioni dei donatori per aumentare la raccolta“. Il grido d’allarme sulla grave mancanze di sangue, soprattutto di quello dei cosiddetti “donatori volontari” mette seriamente a rischio la salute di migliaia di pazienti ricoverati presso le strutture sanitarie di queste quattro regioni. A rischio ci sono terapie salvavita, considerando ad esempio che per un paziente leucemico servono 8 donatori a settimana o che le talassemie e le altre emoglobinopatie assorbono circa il 10% delle unità raccolte sul territorio nazionale, ma anche gli interventi chirurgici, se si pensa che ad esempio per un trapianto cuore-polmoni possono essere usate fino a 30-40 sacche di sangue. “È anche in questi momenti che l’Esercito Italiano, da 157 anni a servizio degli italiani, deve scendere in campo” . A dichiaralo è la coordinatrice di Fratelli d’Italia di San Nicola la Strada, Valeria Tramontano , titolare, fra l’altro, anche della società “Amoroso Concorsi” per la preparazione ai concorsi nelle FF.AA.. “Il lavoro degli uomini e delle donne della Difesa e dell’Esercito è contraddistinto dall’alto valore etico e sociale che esso racchiude da sempre, senza deroghe e limitazione alcuna” – ha aggiunto l’esponente politica di destra – “in virtù del giuramento prestato e nel superiore interesse del Paese e della sua collettività, anche al di fuori dei confini nazionali. La generosa dedizione con la quale le nostre Forze Armate si prodigano ovunque sia richiesto il loro intervento (terremoti, bonifica ordigni inesplosi, strade sicure e Terra dei fuochi, ecc…), l’altissima preparazione e capacità di svolgere operazioni umanitarie e di pace nel mondo, il coeso e partecipe senso del dovere che viene espresso in ogni occasione, denotano un raro e prezioso retaggio di valori umani e di spiccata sensibilità che il nostro personale profonde, senza risparmio, in ogni circostanza in cui è chiamato ad operare. Per questo difendere e saper e difendere è il loro mestiere. Difendendo il Paese ed i diritti umani della collettività internazionale” – sottolinea Valeria Tramontano – “si forma un significativo contributo alla vita degli altri ed, in particolare di quanti soffrono ed hanno bisogno del nostro aiuto . Per questo, si può continuare a difendere e dare valore alla vita altrui anche quando potremmo non essere in grado di deciderlo con le nostre facoltà. Essere donatore di sangue, nonché di organi e di tessuti significa essere generosi per sempre. Nelle quattro Regioni interessate abbiamo numerose strutture militari che potrebbero venire in soccorso degli italiani ammalati. In Toscana abbiamo, ad esempio, la Brigata Paracadutisti della “Folgore”, con i suoi reggimenti dislocati in tutta la Toscana . Nel Lazio, i gloriosi Granatieri di Sardegna ed i Reparti del Genio, senza dimenticare la Campania con il Centro Addestramento Volontari di Capua, la Brigata Bersaglieri Garibaldi ed i suoi Reggimenti dislocati anche in Calabria”.