Il Vangelo di oggi ci presenta due momenti molto forti: “Maestro, ho visto uno che scacciava demoni…”

Commento al Vangelo di domenica 30 settembre 2018

di Marco Natale
(Ministro straordinario della santa comunione – Docente di religione)

Il Vangelo di oggi ci presenta due momenti molto forti. Nel primo l’apostolo Giovanni, si avvicina a Gesù e gli dice “Maestro, ho visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva”. In queste parole è evidente una forte forma di chiusura. Per Giovanni solo chi appartiene al gruppo dei dodici, può compiere determinate azioni. Gesù non è della stessa idea. La sua missione è per tutti. L’importante non è chi ma cosa. A Gesù ciò che importa e che l’azione sia quella di scegliere e compiere il bene. “Non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me”. Compiere un miracolo, appunto, ossia un gesto di guarigione e di amore nei confronti di una persona. È proprio questo gesto che ci aprirà la strada verso l’amore autentico. Per coloro che compiono il bene Gesù ha previsto una grande ricompensa: il Regno dei cieli. Il problema diventa più grave e più pericoloso nella seconda parte del Vangelo. Anche qui le parole di Gesù sono semplici, dirette e chiare; “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa una macina di mulino al collo e venga gettato nel mare. Perché una frase cosi forte? Vuole che il messaggio sia ben compreso. Sappiamo che nel mondo esiste sia il bene che il male. Scegliere la strada da seguire è una responsabilità personale. La nostra salvezza o la nostra condanna dipendono solo da ciò. Gesù vuole che tutti si salvino, nello stesso tempo non costringe nessuno a seguirlo. Ci lascia liberi, perché vuole dimostrarci che nella libertà si possono compiere le scelte più belle, quelle dell’amore autentico e duraturo.