“L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” Commento al Vangelo di oggi 07 ottobre 2018

di Marco Natale
(Ministro straordinario della santa comunione – Docente di religione)

Il Vangelo di questa domenica ci presenta due momenti importanti per la vita di Gesù, ma soprattutto per la nostra. Nella prima parte del racconto, i protagonisti sono i farisei. La loro intenzione è, come sempre, quella di far notare al popolo la contrapposizione di Gesù con la legge di Mosè. Loro vogliono sapere qual’è la posizione del Messia su un argomento che sta a cuore soprattutto agli uomini: «E’ lecito a un marito ripudiare la propria moglie?». Gesù, non risponde, se non con una contro domanda: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Immediatamente i farisei affermano che «ha permesso di scrivere l’atto di ripudio e di ripudiarla». A questo punto è necessario chiarire le motivazioni che stanno dietro questa concessione. Come sempre Gesù lo fa in maniera molto diretta, ricordando loro il momento creativo di Dio «li creò maschio e femmina» ed è per questo motivo che l’uomo «lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie»; «Non divida  l’uomo quello che Dio ha congiunto». La controversia sembra conclusa, ma non è cosi. Arrivati «a casa» i discepoli chiedono dei chiarimenti al «Maestro»: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio?». L’evangelista Marco non ci fa conoscere se ci sia stata o meno una risposta da parte di Gesù, ma resta in silenzio. La seconda parte del Vangelo, invece, ci presenta i bambini come protagonisti principali. Qualcuno li presenta a Gesù perché «li toccasse e li benedicesse». In poche parole compiesse per loro un gesto di salvezza e di accoglienza. Gli apostoli non comprendono le motivazioni di Gesù e “iniziano a rimproverarlo”. Vi è una sorta di “scontro in famiglia”. Ciò che li preoccupa è l’opinione della gente e niente altro. Gesù, invece, rimane profondamente indignato a causa del loro atteggiamento “umano”. Ciò che lo preoccupa è far comprendere, prima agli apostoli, e attraverso di loro anche a noi,  come poter entrare nel suo Regno. Diventare puri come bambini, questa è l’unica strada da seguire. “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite, a chi è come loro che appartiene il regno di Dio.”