Aggressione all’ASL. I dipendenti: ” Non siamo tutelati”

Maddaloni – Si torna a parlare di aggressioni al personale sanitario. Siano essi medici, personale sanitario o amministrativo il problema rimane: spesso diventano bersaglio di inefficienze, disservizi, disagi dei quali non sono causa. Semplicemente sono i più esposti, sono a contatto con le persone, in questo caso con i pazienti che sfogano su di loro esasperazione e malcontento per una sanità che peggiora di giorno in giorno, dalle lunghe liste d’attesa alla carenza di posti letti, dalla mancanza di medici di base ai costi elevati per esami urgenti che non possono attendere … e potemmo continuare all’infinito.

E all’ASL di Maddaloni l’ennesima manifestazione di questa situazione di cui siamo tutti vittime ha avuto una degenerazione che non giustifica l’accaduto.
Chi era presente ci riferisce che un cittadino – utente si è rivolto a un dipendente in modo minaccioso fino ad arrivare alle mani. La peggio l’ ha avuto il dipendente, tuttora in ospedale a Caserta con gravi lesioni. Anche altri dipendenti sono intervenuti a dividere i due, riportando a loro volta contusioni non refertate.
I lavoratori inveiscono: “Non siamo tutelati in nessun modo. Inoltre trovandosi gli ambulatori in un condominio in cui possono accedere tutti liberamente siamo esposti a maggiori rischi. Chiediamo che acceda agli uffici e agli ambulatori solo l’utenza provvista di regolare autorizzazione. Non possiamo e non vogliamo più andare a lavorare la mattina senza sapere come e se rientreremo a casa”.
Parole dure, forti che esprimono il malessere che i dipendenti dell’ASL vivono da tempo così come tanti loro colleghi nei pronti soccorsi e in altri luoghi dove la salute, un diritto, diventa una speranza di cura e assistenza per i tagli e le gestioni che negli anni hanno creato tutto questo.